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lunedì 25 aprile 2011

INVESTIMENTI LIQUIDI ED ECONOMICI

Kiss in inglese oltre a significare bacio è anche un acronimo che sta per “Keep It Simple, Stupid”... (Di Sergio Pini)

INVESTIMENTI LIQUIDI ED ECONOMICI

flickr.com (cc)

Questo è un motto in voga tra gli informatici e fa riferimento a come bisogna scrivere il codice: in modo semplice! Un motto simile è in voga anche tra gli investitori professionali:“Keep It Simple and Cheap”, e fa riferimento a come bsogna investire: in modo semplice ed economico!

Siamo alle ultime due regole del decalogo dell’investitore, ed in particolare:

  • regola numero nove: investire in strumenti liquidi;
  • regola numero dieci: investire in strumenti poco costosi.

Cos’è la liquidità? Tecnicamente viene definita come la proprietà di un investimento a trasformarsi in denaro contante, cioè misura quanto tempo ci vuole e quanto costa passare dal proprio investimento ai soldi sul proprio conto corrente. Più uno strumento è liquido e più è rapido ed economico trasformarlo in denaro sonante. Esempi di strumenti liquidi: i titoli di stato, le azioni quotate di grandi società, gli ETF. Esempi di strumenti poco liquidi: le obbligazioni di emittenti con basso rating, le azioni di piccole società, gli immobili, molti fondi comuni.

Perché è importante che uno strumento sia liquido? Perché se volete uscire dall’investimento potete farlo quando volete senza pagare dei costi inutili. La liquidità ha un valore economico che però spesso non viene riconosciuto ai piccoli investitori, quindi tra due investimenti che hanno lo stesso rendimento scegliere il più liquido. Per capire quanto uno strumento è liquido fate questa semplice domanda al vostro intermediario di riferimento: da quando le comunico di voler uscire dall’investimento quanto tempo ci vuole per avere i soldi sul conto corrente e quanto incasso dell’investimento rispetto al valore attuale. Ad esempio, ci sono delle polizze assicurative a carattere finanziario con pesanti penali di riscatto. Stesso discorso vale per molti fondi comuni d’investimento. Ovviamente, se siete in grado di valutare in valore dell’illiquidità di uno strumento e vi rendete conto che questa iliquidità vi viene remunerata, procedete pure!

Passiamo ora ai costi. Vi siete mai chiesti quanto vi costano i vostri investimenti? Siete mai riusciti a capire quanto vi rende veramente un investimento? Probabilmente no. I costi degli investimenti finanziari sono una delle croci che pesano sui piccoli investitori. Si annidano nei dettagli dell’investimento e molto spesso può capitare di investire in strumenti molto costosi senza rendersene conto. Il caso più lampante a mio avviso sono le index linked, prodotti assicuratvi a carattere finanziario. Voi partite da casa vostra con 2,600€. A seconda dei casi, da 0 a fino oltre 100€ vi vengono prelevati come spese di emissione. A questo punto nel caso peggiore vi restano 2,500€ che vengono effettivamente investiti nel “premio” della polizza assicurativa. Da questi 2,500€ bisogna togliere però i costi di caricamento che vanno dal 3 al 10%. Quindi sempre nel caso peggiore il vostro investimento si riduce a 2,250€. E’ finita? No, perché ci sono i costi di caricamento per le coperture assicurative, di solito piccoli (0.2%). Eravate partiti belli allegri con i vostri 2,600€ e adesso avete investito solo 2,250€. Però l’affare sembra promettente. E se vi capita di dover uscire dall’investimento prima del previsto? Niente paura, i costi di riscatto sono lì che vi aspettano! Le index linked sono solo uno dei casi a mio avviso più eccletanti di quanti costi vengano caricati ai piccoli risparmiatori, e sono in buona compagnia.

Quasi sempre questi costi non servono a costruire un buon investimento, ma solo a remunerare la catena di vendita del prodotto stesso. Come fare a capire quanto costa un investimento: guardate il suo TER (Total Expense Ratio) che è una stima del costo medio annuo di un investimento oppure fate questa semplice domanda al vostro intermediario: “se io oggi investo 1,000€ e il mercato finanziario non si muove, quanto incasso tra un anno se voglio uscire dall’investimento?”.
Non fidatevi delle promesse di rendimenti ecclatanti, cercate sempre investimenti semplici, liquidi e poco costosi: perché i rendimenti sono incerti, i costi invece sono certissimi.

Sergio Pini

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