L’oro continua a fare nuovi record ed ha superato i 1,530$ l’oncia, l’argento è al suo massimo storico da più di 30 anni sopra i 48$ l’oncia, il franco svizzero è stabile sopra 0.75€ con punte a 0.80€, i rendimenti delle obbligazioni del governo greco hanno superato tutti i record dall’introduzione dell’euro con rendimenti che vanno dal 15% dei bond a 10 anni al 20% dei bond a due anni, il petrolio naviga sopra i 100$ al barile e si sta avvicinando ai massimi del 2008, le azioni americane stanno recuperando il tonfo del 2008 con l’S&P 500 che in di due anni ha fatto il 100% di rendimento (dai 638 del 6 marzo 2009 punti ai 1360 punti di adesso).
Come spiegare questa situazione e soprattutto per quanto durerà? Per quanto riguarda il prezzo del petrolio e delle materie prime energetiche in genere la spiegazione si trova nelle tensioni internazionali (vedi nord africa e medio oriente) e nella catastrofe giapponesecon le conseguenze sulle decisioni politiche in termini di approvvigionamenti energetici, come ad esempio le decisioni di limitare il nucleare in Germania e sospenderlo in Italia.
Per i beni rifugio come materie prime e franco svizzero la spiegazione è da trovarsi probabilmente nella situaione di debolezza dei debiti nazionali che sono cresciuti enormemente negli ultimi due anni per far uscire il sistema finanziario dalla crisi del 2008, come segnalano gli outlook negativi sul debito americano delle agenzie di rating e la situazione dei paesi perifici dell’area euro: Irlanda, Portogallo e Grecia.
Qui entra in gioco l’anomalia del mercato azionario americano. Solitamente quando gli investitori sono preoccupati per tensioni politiche o debolezza del contesto macroeconomico investono nei beni rifugio e questo porta il mercato azionario a perdere. E invece no, l’azionario americano continua a salire. La spiegazione più plausibile e da cercarsi nella politica monetaria della fed che da fine 2008 tiene i tassi di interesse fermi tra lo 0 e lo 0.25%. Questo spinge da una parte il sistema finanziario a finanziarsi per investire in leva portando a utili stratosferici, con relativi mega bonus per i manager bancari, e dall’altra gli investitori ad investire nel mercato azionario gonfiando i rendimenti.
Quanto durerà? Fino a quando la Fed non deciderà di alzare i tassi o fino a quando la speculazione riuscirà a sostenere se stessa? Probabilmente non molto. Per chi volesse approfondire, Il Sole 24 Ore ha lanciato in questi giorni una interessante inchiesta sul tema.
Siamo di nuovo in una bolla speculativa? Difficile dirlo, ma di sicuro rispetto al passato in questo momento gli investimenti rischiosi sono molto rischiosi.
Sergio Pini
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