Alfie ha deciso di lasciare la moglie Helena perché, spaventato dalla vecchiaia, ha deciso di ritornare indietro nel tempo e darsi alla vita mondana. Helena, distrutta dal dolore e colta da improvvisa solitudine, si affida alle chiacchiere di un’allegra ciarlatana, che la manipola a suo piacimento, con notevoli guadagni economici. Senza farsi troppi scrupoli e senza chiedere permessi, Helena si intrufola spesso e volentieri nella casa e nella vita della figlia Sally, una giovane critica d’arte che sogna di aprire una propria galleria e avere un figlio. Al suo fianco c’è lo sfaticato Roy, scrittore fallito con una laurea in medicina, in bilico tra depressione e narcisismo.
Il loro matrimonio è insipido e infelice e, mentre Sally crede che un figlio sia la soluzione alla loro infelicità, Roy insegue la sua nuova musa della finestra accanto, sfoderando le armi di un’esplicita seduzione. La storia è una specie di ‘slippery slope’ che, come un sasso che viene spinto da un pendio, continua a precipitare senza sosta, acquistando sempre più velocità. Non è dato sapere se questa catena di eventi continuerà senza sosta o se, arrivati ad un certo punto, comincerà la risalita, perché il finale del film è stato lasciato aperto. Quello che si può vedere è solo un pezzo della vita dei personaggi che, presi dal vortice del cambiamento, rivoluzionano le loro vite in un modo inaspettato.
Woody Allen porta sul grande schermo un’altra pellicola che si focalizza su storie d’amore fallite, matrimoni al limite dell’assurdo, magia occulta, ricerca di un senso. L’atmosfera è sempre calma e distesa, e una calda voce fuori campo accompagna la trama del film. C’è una specie di adolescenziale incoscienza che ammorba le menti dei personaggi evitando di renderli consapevoli delle loro scelte. È in questo contesto fiabesco e fittizio che i matrimoni vengono sciolti o legati, con una facilità sconcertante e molto ironica. L’unico personaggio con una parvenza di normalità è Sally, che lotta fino a quando le è possibile per salvare ciò in cui ha creduto e a cui è ancora legata. Ma la sua è una battaglia contro i mulini a vento, perché ormai tutti quanti sono come drogati dall’idea che ricominciare un nuovo amore, presi dal vento della passione, sia la svolta per una vita piena.
Se non ci si ferma ad una prima e superficiale lettura, si scopre che il film nasconde un grande cinismo nei confronti di generazioni corrotte, incapaci di crescere e accettare i fallimenti. Quello che tutti cercano è il successo, il sentirsi belli, attraenti, misteriosi, e non si rendono conto che stanno buttando via la propria vita per inseguire dei sogni leggeri e adolescenziali. Woody Allen, ancora una volta, ci mette di fronte alla domanda ‘che cos’è il vero amore?’. Tutti quanti i personaggi credono che i loro problemi si risolvano trovando l’uomo dei loro sogni, che l’amore sia la risposta ai loro problemi. Ma di quale amore si sta parlando? È amore quello di un vecchietto rampante che sposa una squillo e si impasticca di Viagra? È amore quello di uno scrittore fallito, che manda a monte le nozze della sua giovane musa, spacciandosi per l’intellettuale romantico che non è? Beh, se la risposta è negativa,forse il problemi di questi uomini e donne non è trovare l’uomo dei propri sogni, ma ritrovare se stessi.
Camilla Pitino
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