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venerdì 6 maggio 2011

VANGELO VIA MAIL: "RESTA CON NOI"

“Resta con noi” - Luca 24,13-35 - Terza Domenica di Pasqua. (Di don Roberto Seregni)

Ed ecco, in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio di nome E'mmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinň e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo.Ed egli disse loro: "Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?". Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: "Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?". Domandò loro: "Che cosa?". Gli risposero: "Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autoritŕ lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciň, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l'hanno visto". Disse loro: "Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?". E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegň loro in tutte le Scritture ciň che si riferiva a lui.
Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: "Resta con noi, perché si fa sera e il giorno č ormai al tramonto". Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzň e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparě dalla loro vista. Ed essi dissero l'un l'altro: "Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?". Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: "Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!". Ed essi narravano ciň che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
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In questi giorni sto girando le vie della mia città per la benedizione delle famiglie. Mi piace entrare di casa in casa a portare la benedizione di Dio, ascoltare, chiedere, guardare… E’ un impegno di certo non indifferente, perché esco a metà pomeriggio e non so mai di preciso quando rientrerò. Ma questo cammino mi piace, mi sostiene, mi aiuta a lasciarmi incontrare dal Risorto anche quando non me lo aspetto, come è successo ai discepoli in cammino verso Emmaus…
I loro passi di allontanamento da Gerusalemme sono segnati dalla delusione e dall’amarezza, ma proprio su questo percorso - come uno sconosciuto - si presenta il Risorto. I discepoli non lo riconoscono, il cuore è così pieno di delusione da non rendersi conto che quel viandante è il Signore.
La notte si avvicina e dopo una lunga chiacchierata con il viandante inatteso, i discepoli insistono perché Egli si fermi con loro. Qui, in questa sosta serale del cammino, avviene il riconoscimento. Ma attenzione: niente miracoli, niente carovane di angeli, niente incenso e campane a festa! Il Signore, per farsi riconoscere, spezza il pane con loro. Un gesto semplice, quotidiano, famigliare, ma che per i discepoli è un segno che non lascia dubbi: è il Signore, è il Risorto!
Questo pasto inaspettato, questa rivelazione del Viandante svela ai discepoli che quella comunione di vita con il Rabbì di Nazareth è sopravvissuta alla sua morte! E ora tutto è diverso.

Ora che il Signore si è fatto vicino, ora che ha spezzato ancora il pane, ora che sanno che Lui è vivo è tutta un’altra musica. Persino la strada insidiosa e malfamata del ritorno a Gerusalemme non fa più paura.
Hanno incontrato il Risorto! Chi può fermarli?

Animo, fratelli! Anche per noi la certezza del Signore Risorto e la gioia della sua presenza, sia la bussola che orienta giorno per il giorno la nostra ricerca di felicità.

don Roberto

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