In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi.
Non vi lascerò orfani: verrò da voi. Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre mio e voi in me e io in voi.
Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».
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Siamo richiamati al centro.
Le mezze misure e i compromessi sono il cancro della fede.
Gesù fa le cose sul serio. Vuole discepoli maturi, liberi, appassionati.
Gesù vuole essere amato, niente di meno.
E’ su questo che si misura la statura spirituale di un discepolo.
Chiedendo l’obbedienza ai suoi comandamenti come segno dell’amore, Gesù non mette in atto un perfido ricatto ai suoi sventurati discepoli. I suoi comandamenti non sono una catena che lega all’osservanza pignola e burocratica delle norme religiose, ma sono un’esperienza di libertà e di bellezza. I comandamenti di Gesù mi permettono di avere una bussola per orientarmi e per mettere ordine nella mia vita, mi danno la possibilità di aderire a Lui e di conoscerlo sempre più personalmente e intimamente.
L’amore a Gesù e l’osservanza dei suoi comandamenti sono due elementi inseparabili della vita cristiana. Ai bimbi del catechismo faccio spesso l’esempio della locomotiva e del carbone. Se noi abbiamo un treno bellissimo e luccicante che sta pronto in stazione, ma nella locomotiva non c’è il carbone ardente, che succede?
Il treno rimane fermo.
Così è quando noi non abbiamo l’amore per Gesù nel cuore: possiamo fare mille e mille cose buone, ma rimaniamo fermi.
Ma provate a immaginare il nostro treno pieno di carbone incandescente, ma davanti a sé delle rotaie nemmeno l’ombra, che succede?
Si ribalta ed esplode. Così è quando pretendiamo di amare Gesù senza ascoltare e osservare i suoi comandamenti.
A volte capita di trovare persone che mi dicono di essere credenti e non praticanti. Io rispetto le loro scelte di vita, ma sinceramente rimango sempre molto perplesso davanti a questa affermazione: come si può dire di credere senza praticare?
Posso dire di correre stando fermo?
Di parlare in silenzio?
Di mangiare senza nulla nel piatto?
Gesù è molto chiaro su questo punto: l’amore a Lui non si manifesta nel sentimentalismo o in scelte vagamente spirituali, ma nell’obbedienza ai suoi comandamenti.
Vuoi amare Gesù?
Fantastico: obbedisci alla Sua Parola!
Buona settimana
Don Roberto
robertoseregni@libero.it
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