Nello specifico questo Ufficio ha il compito di suggerire e concretizzare la strategia per la gestione del S:I.I. (acqua potabile, gestione della rete fognaria e smaltimento delle acque reflue).
Purtroppo, anche questa volta, come più volte è accaduto in riferimento alla gestione delle acque, la Provincia di Sondrio risulta inadempiente. L’Ufficio non c’è e la sua costituzione sembra ancora essere molto fumosa e poco certa. Al momento la Giunta Sertori sembra aver formato un gruppo di lavoro per la costituzione dell’organismo in questione, ma ancora non appare chiara la strategia politica che questo organo dovrebbe perseguire e, concretamente, come intende raffrontarsi agli studi gestionali (peraltro estremamente datati e superati dalla legislazione e dal risultato referendario) che sono a disposizione dell’ente.
Non sappiamo ancora come Sertori intenda procedere, anche alla luce della bocciatura referendaria di una possibile gestione pubblico/privata o addirittura totalmente privata del servizio. Denunciamo con forza la mancanza di chiarezza e trasparenza che in questo senso sta caratterizzando l’attuale amministrazione provinciale, garantendo ai cittadini che il comitato per l’acqua bene comune resterà vigile ed informerà la popolazione sugli sviluppi che prenderà la situazione.
Infatti, pur non essendoci ancora una legislazione chiara in materia di Servizio Idrico,invitiamo il Presidente della Provincia ad esprimersi in merito alla direzione che intende seguire nella gestione del S.I.I. stesso, anche tenendo in considerazione che l’attuale normativa esautora completamente i Sindaci (che potranno dare solamente un mero parere consultivo) dal poter prendere decisioni in merito, lasciando tutto nelle mani dell’ente provinciale. Vogliamo chiarezza, anche e soprattutto nel rispetto di tutti quei cittadini e quelle cittadine che il 12 e il 13 giugno hanno utilizzato lo strumento democratico per eccellenza per urlare un forte no alla privatizzazione dell’acqua.
Per il comitato referendario della provincia di Sondrio- 2 sì per l’acqua bene comune
MARTINA SIMONINI
ANDREA PATRONI
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