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venerdì 17 giugno 2011

LA CAMERA DI COMMERCIO DI SONDRIO A BELLUNO PER DEFINIRE UNA COLLABORAZIONE

17 giugno 2011 - Quattro mesi dopo la due giorni in valle della delegazione della Camera di Commercio di Belluno, guidata dal presidente Paolo Doglioni, la settimana scorsa gli amministratori dell’Ente sondriese hanno ricambiato la visita allo scopo di definire comuni ambiti di intervento e di avviare progetti congiunti.

LA CAMERA DI COMMERCIO DI SONDRIO A BELLUNO PER DEFINIRE  UNA COLLABORAZIONE

Sondrio e Belluno sono due province interamente montane con profonde analogie, sia dal punto di vista economico che socio-culturale, anche se con risultati diversi com’è emerso dall’analisi comparativa svolta nell’ambito della Relazione Economica 2010.

La delegazione valtellinese, formata dal presidente Emanuele Bertolini, dal vicepresidente Stefano Masanti, da Fabio Moro del Pastificio di Chiavenna e dal segretario generale Marco Bonat, ha visitato alcune realtà produttive del bellunese, tra cui la cooperativa Lattebusche, un caseificio che lavora un milione di quintali di latte all’anno, esempio di vera razionalizzazione. Gli incontri con imprenditori locali e con amministratori dell’Ente, ai quali sono stati presentati i nostri prodotti tipici, hanno consentito di proseguire il confronto avviato nei mesi scorsi per sviluppare il monitoraggio prefigurato nello Statuto Comunitario per la Valtellina del professor Alberto Quadrio Curzio. Dal confronto puntuale con realtà simili (oltre a Belluno, Aosta, Bolzano, Trento e Verbano-Cusio-Ossola) potranno essere individuate aree specifiche di collaborazione e definite linee di sviluppo orientate alla qualità.

La relazione con Belluno è già ben avviata e si concretizzerà in tempi brevi in un progettopromozionale incentrato su agroalimentare, turismo e artigianato artistico che coinvolgerà anche Trento e L’Aquila. Entro l’autunno è attesa la risposta alla richiesta di finanziamento avanzata ad Unioncamere per sostenere il progetto che, nello specifico, prevede attività di promozione congiunta che si svilupperanno fra le diverse province secondo una formula di aggregazione che ambisce a proporsi quale vero e proprio modello per il sistema camerale nazionale.

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