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giovedì 28 luglio 2011

ALBERGO ALTAVILLA DI TIRANO: I PROPRIETARI VOGLIONO FARE CHIAREZZA

28 maggio 2011 - "Ci stupisce e allibisce apprendere da un sito internet notizie che ci riguardano senza esserne prima informati direttamente dal Comune. Pergiunta esposte in modo talmente approssimativo da favorire critiche a nostro avviso infondate... ".

Si pubblica di seguito la mail pervenuta in redazione che punta a chiarire l'articolo pubblicato ieri sulla vicenda della ristrutturazione dell'Albergo Altavilla.

Ci stupisce e allibisce apprendere da un sito internet notizie che ci riguardano senza esserne prima informati direttamente dal Comune. Pergiunta esposte in modo talmente approssimativo da favorire critiche a nostro avviso infondate. Quanto elencato nell’articolo riprende letteralmente i punti della delibera che sintetizza con alcune grossolane imprecisioni e senza specificare le dimensioni volumetriche della richiesta avanzata all’Amministrazione Comunale né tantomeno il contesto nel quale si trova oggi ad operare la struttura ricettiva.

La proprietà ha fatto da tempo richiesta di riqualificazione (con contestuale ampliamento della capienza ricettiva che andrebbe ad ospitare una decina di posti in più rispetto agli attuali dato che l’ala da ristrutturare è oggi chiusa) per poter preservare un’attività storica sulla Piazza (la Locanda Altavilla esiste dal primo decennio del ‘900). La struttura Altavilla comprende da sempre attività di Albergo, Ristorante, Bar e Negozio (tabaccheria e bazar) e impiega attualmente 10 persone.

Senza questa riqualificazione, a causa di una serie di penalizzazioni derivanti da interventi realizzati negli ultimi quindici anni sul tratto statale adiacente (soppressione dei parcheggi antistanti, soppressione del dehors, soppressione della possibilità di carico-scarico, ampliamento della carreggiata, aumento delle condizioni di disturbo acustico) sarebbe probabilmente destinata a una trasformazione in immobile residenziale. Tutte le attività della struttura sono state fortemente penalizzate da detti interventi.

Nello specifico, in merito a quanto riportato nell’articolo (e nella delibera) ci preme precisare i seguenti punti:

- La servitù di passaggio “su una porzione pertinenziale del San Michele” (si tratta del passaggio su quello che è attualmente l’area parcheggio del San Michele) è stata chiesta (e non accordata) solo al fine di poter realizzare, nell’orto di proprietà dell’Albergo posto sul retro della struttura, 6-8 posti auto a servizio dell’albergo. Sin dalla sua costituzione l’Albergo Altavilla, come tutte la attività commerciali poste su questo lato della piazza, disponeva sul fronte di posti auto liberi soppressi circa una dozzina di anni fa per realizzare la doppia corsia con svincolo per la Svizzera (successivamente trasformata in rotatoria con l’installazione di catene perimetrali sull’intera piazza che hanno ulteriormente ridotto l’affluenza della clientela). L’Albergo non dispone oggi neppure di un carico e scarico per permettere l’accesso diretto dei clienti con i propri bagagli.

- Non vi è stata alcuna richiesta di utilizzo come parcheggio privato dell’area pertinenziale al San Michele bensì si è proposto l’uso del proprio spazio privato (il giardino/orto di proprietà dell’Albergo) al quale accedere dal parcheggio del San Michele. Detta richiesta di accesso è stata peraltro formalizzata dopo aver preventivamente consultato la direzione della Cooperativa che attualmente ha sede presso il San Michele.

- La richiesta di cessione di “un tratto di strada” riguarda un passo carrabile a fondo chiuso che è oggi utilizzato come passaggio di servizio per le attività commerciali - le poche purtroppo rimaste su questo lato della piazza - chiuso all’accesso pubblico da un portone (conformemente ad un’ordinanza comunale che risale ai tempi della sua realizzazione). La proprietà Altavilla affaccia, sul retro, sull’ultimo tratto a fondo chiuso di detto passo carrabile (e per il quale tutti i proprietari pagano da decenni i diritti di passo carrabile).

- L’apertura richiesta per l’accesso ad una parte del giardino di pertinenza del San Michele sarebbe finalizzata alla realizzazione di un piccolo dehor (4m x 3m ca) per consentire ai clienti del bar una sosta all’aperto, oggi impossibile sul fronte dell’edificio causa il passaggio intensissimo di traffico. E’ a tutti ormai evidente come Tirano pulluli di dehor dei bar collocati nel luoghi più o meno consoni e più o meno sicuri. Lo spazio richiesto, ci pare, non arrechi disturbo né visivo alla struttura né all’attività della cooperativa San Michele (i cui ospiti sono anche clienti del bar).

- La sopraelevazione citata riguarda l’edificio retrostante il corpo storico dell’albergo(soggetto a vincolo), ed è costituita di fatto da un sopralzo di 1,40m rispetto al colmo dell’edificio antistante affacciato sulla Piazza progettato in modo tale da non essere visibile dalla Piazza. Il sopralzo permetterebbe all’albergo il recupero di 50m2 per la realizzazione di un maggior numero di stanze e/o la realizzazione di un’area benessere (non area fitness). Nel complesso, il cosiddetto ampliamento riguarda all’incirca 140m3 (totali incluso l’eventuale sopralzo) che servono a ripristinare 4 stanze attualmente in disuso. Il ripristino di dette stanze, considerati i diversi standard normativi, richiede necessariamente maggiore spazio. Senza i metri cubi addizionali potrebbero essere recuperate solo 2 stanze invece di 4. L’intera riqualificazione verrebbe peraltro effettuata con criteri edilizi avanzati (classe A energetica).

E’ in ogni caso assodato, che ogni modifica è subordinata all’autorizzazione della Sovrintendenza alla quale sarà subordinata l’intera progettazione. Non sussistono quindi pericoli di deturpazione della piazza, né tantomeno è nostra volontà, né miope interesse,rovinare il contesto nel quale l’Albergo si trova ad operare e che è anche la base di questa attività alberghiera (non vogliamo costruire un condominio di 15 piani ma neanche uno di 5!).

Spiace molto leggere commenti di persone poco informate (alcune senza il coraggio di usare il proprio nome) ma spiace anche leggere articoli un po’ sommari che non permettono ai lettori di farsi il quadro completo di un contesto.

Ci pare evidente, per chi vorrà perdere il proprio tempo leggendo tutti i dettagli, che non vi è nessuna intenzione speculatoria, che non si chiedono corsie preferenziali, ma che si cerca, faticosamente, di preservare un’attività. Per fare “semplicemente” questo, spiace dirlo, le difficoltà incontrate sono non poche e i tempi d’attesa molto lunghi.

Oggi il parere preliminare dell’Amministrazione ci pone di fronte a un grosso dilemma: intervenire e riqualificare un albergo che resterebbe comunque senza parcheggio? Ma ancor peggio collocato oggi ormai a soli 3 metri dalla statale che resterà trafficata fino alla comparsa di una improbabile tangenziale (almeno per i prossimi 10 anni).

Riqualificare una struttura alberghiera sotto le cui finestre passano un centinaio di tir al giorno... forse è questa davvero la cosa da pazzi!

Sonia e Lucio Bombardieri

Tirano, 28 luglio 2011

retro albergo altavilla
Il retro dell'Albergo Altavilla

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