Peccato non potere immortale nella foto i due innamorati teneramente abbracciati sulla panchina nel bel parco a S. Perpetua in Tirano. Come avrei potuto chiedere! Avrei interrotto la “ privacy “ e oltretutto avrei turbato il loro “ tubare “ così dolce e romantico che più non si poteva. I due cuori si parlavano con delle carezze e, ricordando la mia gioventù, alla chetichella ho girato al largo.
Forse i due “ colombi “ leggeranno queste righe e capiranno d’essere loro i protagonisti.
Martedì ore 11 sono salito allo xenodochio di S. Perpetua, com’è mio costume ormai da tempo nelle giornate soleggiate. Sono solito salire dalla antica strada che parte a lato della caserma del carabinieri sulla statale che porta al confine di Piattamala.
Salgo volentieri per godermi la bella veduta di Tirano. Questa volta ho avuto la fortuna di trovare un parco molto ben tenuto e due innamorati ( ragazzo e
ragazza ) in tenero colloquio seduti sull’unica panchina in legno che mi è caro chiamare d’ora in poi , “la panchina degli innamorati”.
Sono stato fortunato perché ho colto due bei momenti:
- il primo momento è quello, sempre attuale nelle giornate di bel tempo, di godere d’uno stupendo panorama di Tirano e delle montagne intorno;
- il secondo momento, assai raro , è quello di trovare gente che frequenta lo spazioso parco, seduta nell’erba per un pik-nich o come nel caso citato di giovani innamorati che si scambiavano delle coccole.
Io credo che S. Perpetua non sarebbe turbata nel sentire il giocoso schiamazzo di bimbi o il parlottio di giovani e anziani o addirittura lo schioccare d’un bacio nel bel parco, anzi sarebbe un motivo in più per rendere alla Santa una visita nella chiesetta aperta solo per la S. Messa del giovedì sera nel periodo estivo.
Forse il problema di tante assenze nel bel parco è causato dall’impegnativa ascesa allo xenodochio per coloro che soffrono di acciacchi vari e dalla mancanza di indicazioni per raggiungere il luogo.
A differenza delle nostre anime i nostri corpi pesano per la gravità e se la nostra anima giunge in paradiso leggera, leggera perché è puro spirito, per giungere a S. Perpetuaoccorrerebbe, per molti turisti e per tanti di noi cittadini, un mezzo di trasporto idoneo. Si potrebbe pensare a un moderno sistema ascensionale che parte immediatamente dopo la graziosa passerella coperta sul torrente Poschiavino, e percorre quel breve tratto in salita, fino a giungere presso la chiesetta.
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E’ certo che molti turisti e cittadini sarebbero invogliati a salire fino lassù per godersi la bellissima veduta di Tirano in un bel luogo di ristoro e, nel caso, trovare conforto anche per i bisogni enogastronomici e fisiologici.
Per ora sono fortunati i giovani in salute; per loro il problema non esiste e la panchina degli innamorati è al Parco di S. Perpetua che li aspetta di giorno e nelle notti stellate.
e.m.
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