Non nego tuttavia che l’impressione di accanimento sulla questione ci sia. Non me la spiego fino in fondo, considerando che l’interrogazione dei consiglieri comunali ha avuto una puntuale e circostanziata risposta in aula sia sul piano tecnico-giuridico, che è sostanziale, sia sul piano politico, posto che non solo è stata fornita a nome della maggioranza, ma che ha anche ottenuto la dichiarazione di soddisfazione sia da parte della minoranza interrogante sia dell’altra minoranza (cioè dell’intero consiglio comunale). Ho quindi l’impressione che chi è intervenuto successivamente sulla stampa non abbia assistito al dibattito consiliare o abbia preferito non tenerne conto. Conseguentemente, a prendere il sopravvento è stata la scia delle libere conversazioni, meritevoli del supporto di una migliore documentazione, che hanno trovato riscontro negli scritti apparsi nelle cronache cittadine di questi giorni e da esse alimentate.
Accetto per questo volentieri l’invito a parlare della questione in modo diretto e personale e per dovere di chiarezza nei confronti di quei cittadini che se lo aspettano. Tutto parte dalla circostanza che posseggo una quota sociale di un’attività commerciale di servizi turistici e di commercio di prodotti locali (In Valtellina s.r.l., Ndr) e sia nel contempo assessore comunale al turismo e al commercio e l’interrogativo è se, nello svolgimento del mio compito amministrativo, io possa favorire l’attività commerciale traendone vantaggi. Il dubbio è legittimo, tanto che a suo tempo mi ero posta anch’io la questione dell’opportunità di partecipare alla società, ma sarebbe stata una pura formalità, come mi ha confermato anche il legale al quale mi ero rivolta, in quanto comproprietaria con mio marito del locale dove ha sede l’attività e, da un ventennio, socia di un’altra attività commerciale in Tirano. La sostanza è che non ho alcun ruolo gestionale nella nuova attività, che è completamente affidata ad una socia estranea alla famiglia. D’altro canto la mia professione, gli impegni di famiglia e il ruolo di assessore al turismo e al commercio mi rendono nella realtà impossibili le interferenze che teoricamente si potrebbero anche immaginare.
Rimarco quindi che l’attività che mi vede esclusivamente come socio di capitali non interferisce affatto con il mio ruolo amministrativo e che la stessa ha semmai portato vantaggi alla comunità, con la riapertura di uno spazio privato chiuso da decenni, ristrutturato con capitali propri senza alcuna contribuzione pubblica e con la nascita di una nuova attività commerciale gestita con competenza da una professionista esperta.
Questi i dati reali che hanno indotto il consiglio comunale – unanime – a ritenere soddisfacenti le risposte date alla interrogazione e a me di considerare definitivamente chiuso il caso.
Resta infine una considerazione che vale per chi persistesse nel ritenere che la mia partecipazione societaria, per quanto giuridicamente ineccepibile, sia “inopportuna”. Posto che la società agisce esclusivamente a favore dei propri clienti e non ha mai operato né intende farlo per il futuro con il Comune di Tirano, il rilievo appare un processo alle intenzioni non supportato da fatti reali. Bene sarebbe invece considerare i vantaggi che derivano da questa attività a tutto il turismo provinciale, che trova ora in Tirano una nuova società di promozione all’altezza delle sue attuali potenzialità.
Concludo con un apprezzamento nei confronti delle numerose iniziative che stanno cambiando il volto di Tirano ed assicurando che continuerò a lavorare assiduamente per il futuro turistico della nostra città. A questo compito sto dedicando tutto il mio impegno e questa prospettiva mi ha sostenuta anche in prove sgradevoli come il disagio morale derivante dal polverone sollevato sulla questione, forse non senza qualche interesse di parte.
Ringrazio per l’ospitalità.
Tirano, 21 luglio 2011
Stefania Stoppani
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