7 settembre 2011 - Grazie alla fusione con la Cooperativa San Michele, L'Arco si trasforma, da comunità familiare, in comunità educativa.
E' il 1° settembre il giorno preciso in cui la Comunità L'arco, consesualmente, è diventata parte della Cooperativa San Michele. Dapprima comunità familiare, con la presenza per tutto l'anno di una coppia, marito e moglie (Gisella Tecchio ed Ercole Piani), accompagnati da alcuni educatori e la possibilità di ospitare massimo 6 minori (con gravi problemi familiari alle spalle: abusi, violenze e abbandono); ora L'arco è comunità educativa: la possibilità di ospitare 10 minori e l'affiancamento di personale educativo qualificato e turnante. Una migliore gestione insomma, un'evoluzione in positivo che arricchisce la nostra realtà locale e concede un po' di meritato riposo ai due coniugi, impegnati fin dal 2006 con la nascita dell'assocazione, e che comunque faranno parte del personale assunto.
"Il motivo che ci ha spinto a chiedere l'unione di queste due realtà - ha spiegato Gisella - è stato quello di trovare una maggiore stabilità, educativa ed affettiva, sia per noi che per i ragazzi, creando una realtà che nella nostra provincia è unica in questo genere. In questo modo - conclude - uniamo l'esperienza familiare maturata con L'arco e la competenza educativa della Cooperativa San Michele".
"In una società in crisi come la nostra - ha dichiarato Ercole Piani -, alimentata dall'egoismo e dall'aumento dei ragazzi abbandonati e maltrattati, una realtà nazionale e locale dove le risorse scarseggiano e la politica dà sempre meno risposte, questa unione di forze e d'intenti si distingue in positivo attraverso anche la partecipazioni dei volontari, come Ezio da Sondrio, e dei dipendenti, che si spendono in prima persona sia a livello umano che professionale.
Stafano Medici, direttore della Cooperativa San Michele, è convinto che "questa unione permetterà di far crescere la Cooperativa stessa, e sarà anche una risorsa lavorativa per il nostro territorio". Il responsabile degli educatori, Area Minori e Famiglia, è Alessandro Mazza che al momento coordina i 7 operatori socio-educativi impegnati nella struttura. Chi volesse aiutare la Comunità Educativa può impegnarsi come volontario attraverso attività di vario genere e donazioni; ma "il regalo più grande che potremmo ricevere dalla comunità tiranese - conclude Gisella - sarebbe la completa accettazione di questi ragazzi nel nostro tessuto sociale".
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