4 ottobre 2011 - "‘L crùda li castègni! La castègna la g’à la cua, chi prim la ciâpa l’è sua” , ma è poi vero? Iniziano in questi giorni le scampagnate nelle selve del tiranese alla ricerca e alla raccolta delle castagne... (Di Ezio Maifrè)
Le castagne sono un delizioso frutto della natura, erano il “pane di legno” dei nostri avi. In questi ultimi decenni spesso è stata trascurata la raccolta, addirittura le castagne marcivano nelle selve senza essere raccolte. Si pensava fosse un cibo dei poveri, ma ora che i poveri sembrano abbondare, tra noi le cose stanno cambiando e la consuetudine di raccogliere le castagne è in aumento.
Non fosse altro che per una scampagnata nelle selve o per gustarle bollite nel latte, messe nella brace del camino o sulla stufa.
E’ sempre stato chiaro a tutti che nelle selve private fosse proibita la raccolta ai non proprietari, ma permaneva l’incertezza che raccogliere castagne in selve abbandonate, strade, stradine comunali o viottoli di passo non fosse proibito.
L’anno scorso il giornale on- line Intorno Tirano ha posto la domanda ai lettori sotto forma di sondaggio nella formulazione seguente:
"Come la pensate sui raccoglitori di castagne nelle selve di non loro proprietà?".
Ecco i risultati:
Fanno bene (8%)
Non fanno niente di male (48%)
Non possono farlo, è come rubare (42%)
Come possiamo notare dal sondaggio prevale di 6 punti percentuali la linea più tollerante, considerando probabilmente il fatto che la maggior parte di quelle castagne non raccolte finirebbe per marcire. D'altra parte, andare in una proprietà privata e raccogliere i frutti di qualcun altro si può considerare tranquillamente un furto.
Allo scopo di evitare “ incomprensioni “ si potrebbe pensare ad una soluzione:
il proprietario potrebbe segnalare la disponibilità di concedere la raccolta delle sue castagne senza nulla pretendere o magari in cambio magari il lavoro di pulizia del fogliame.
e.m.
Nessun commento:
Posta un commento