31 ottobre 2011 - “Il sogno più grande di Gesù” - Matteo 5,1-12 1 novembre - Tutti i Santi. (Di don Roberto Seregni)
In quel tempo, Gesù, vedendo le folle, salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli. Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo: "Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati gli afflitti, perché saranno consolati. Beati i miti, perché erediteranno la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi, quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli".
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Qualche anno fa decisi di fare un percorso di lettura del Vangelo con un gruppo di adolescenti per riscoprire insieme la vera umanità di Gesù. Quasi verso la fine di questi incontri, una ragazza mi chiese: “Ma don, Gesù sognava come noi?”.
Devo confessare che la domanda mi colse un po’ impreparato. In tutti i corsi di teologia non si era mai parlato dei sogni di Gesù… Mi venne però spontaneo rispondere che certamente Gesù sognava proprio come noi e che il suo più grande sogno è che tutti gli uomini siano santi!
Oggi, allora, è proprio la festa del sogno di Gesù ed è l’occasione per (ri)scoprire che la santità non è un dono esclusivo ed elitario per i fuori classe della fede, per chi ha dei doni straordinari o per chi ha un DNA preservato dalla contaminazione con il peccato.
La santità è la vocazione comune di tutto il popolo di Dio.
Sì, non meravigliarti: anche su di te Gesù ha questo desiderio.
Il brano delle Beatitudini che la liturgia di oggi ci propone, ci fa intuire qualcosa in più di questo sogno.
Noi chiamiamo “beati” quelli che dalla vita hanno avuto un sacco di fortune o che trovano sempre la strada spianata sotto i piedi, ma Gesù è di tutt’altro parere. I beati sono i poveri in spirito, gli afflitti, gli affamati di giustizia, i perseguitati...
E sì, cari amici: questo è il Vangelo! Qui sta la buona notizia! Se Gesù avesse detto che beati sono i ricchi, i sani, i belli, i forti, che novità ci sarebbe stata? Se Gesù avesse detto che i beati sono quelli realizzati, felici e pasciuti… che carica profetica ci sarebbe stata nelle sue parole?
Le beatitudini di Gesù sono una promessa che si compie nel momento in cui non ti metti a gareggiare con le presunte felicità del mondo, ma scegli il Vangelo e la sua logica. A qualunque costo, in qualunque luogo.
Questa è la santità che Gesù sogna per noi. Una santità che si incarna e si consuma lì dove siamo chiamati a vivere. A volte mi capita di incontrare persone che vivono continuamente di evasioni: “Se avessi avuto un altro marito, allora sì che avrei potuto impegnarmi di più in questo o in quello…”, “Se non avessi la mamma anziana a casa, allora sì che avrei potuto fare tanto volontariato…”, “Se avessi avuto altri vicini di casa, allora sì che avrei potuto testimoniare diversamente la mia fede…”.
La festa di oggi ci ricorda che proprio lì dove viviamo - con quel marito o quella moglie, con quei genitori anziani o giovani, con quei vicini di casa o con quei compagni di scuola o colleghi di lavoro – siamo chiamati a far fiorire la vocazione alla santità che come un seme fecondo è stato piantato nel nostro cuore!
Coraggio, cari amici! Lo Spirito del Risorto soffia vento di santità, alziamo le vele e lasciamoci portare!
Don Roberto
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