22 novembre 2011 - Aprica, Corteno Golgi, Edolo e Monno sono i comuni uniti nel progetto dell'ecomuseo della Resistenza che da oggi potrà ottenere finanziamenti su iniziative specifiche.
“L’Ecomuseo della Resistenza è riconosciuto in quanto possiede i requisiti minimi previsti dalla legge. All’Ecomuseo sono riconosciuti, inoltre, la denominazione esclusiva e originale e il marchio, a tutela del territorio rappresentato.”
È quanto recita la nota pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia n. 47 del 21 novembre 2011. Si conclude così l’iter burocratico di costituzione e riconoscimento dell’importante iniziativa culturale presa già due anni fa dai quattro Comuni che l’hanno ideata: il capofila Corteno Golgi, Aprica, Edolo e Monno. Il tutto in collaborazione con l’Associazione Fiamme Verdi di Brescia, a pieno titolo partner del progetto. Verso la fine dell’estate scorsa, come si ricorderà, vi era stato il sopralluogo dei funzionari regionali, i quali avevano visitato i luoghi più importanti e la futura sede dell’ecomuseo.
L’Ecomuseo della Resistenza è un organismo permanente, senza scopo di lucro, che ha natura di istituzione culturale, la cui sede istituzionale è presso il municipio di Corteno Golgi e sede operativa presso il Museo Camillo Golgi nel medesimo centro, con riserva di localizzarlo presso una sede più adeguata. In sostanza l’Ecomuseo della Resistenza ha lo scopo di riportare alla luce, conservare e valorizzare il patrimonio storico, culturale ed ambientale del territorio interessato, con particolare riferimento alle memorie materiali ed immateriali connesse alla lotta partigiana nelle zone di Corteno, Aprica, Edolo, Monno e del Mortirolo, a seguito dell’occupazione nazifascista tra l’8 settembre 1943 e il 25 aprile 1945.
Attraverso l’ecomuseo, la comunità intende recuperare e trasmettere alle generazioni future la propria cultura e la propria identità. Esso si propone al pubblico ed ai visitatori come importante polo di attrazione turistica, storica, didattico-culturale e ambientale capace di contribuire allo sviluppo sociale ed economico del territorio. Oltre che favorire il mantenimento e l’approfondimento documentale della memoria locale.
La Resistenza è l’aspetto unificante del progetto intercomunale (e interprovinciale), ma l’ecomuseo ha valenze culturali più ampie, intendendo sviluppare aspetti quali le tradizioni locali e il collegamento con il mondo delle associazioni e della scuola in particolare.
La stessa nota del BURL raccomanda altresì i seguenti miglioramenti previsti dal progetto presentato:
- Utilizzare sulle pubblicazioni e sulle iniziative culturali la denominazione e il marchio; inoltre il sito web deve contenere tutte le attività che l’Ecomuseo svolge sul territorio e – importante – le informazioni relative all’accoglienza.
- Prevedere una maggiore apertura del centro di documentazione.
Il progetto non ha costi, trattandosi di implementare realtà che già sono attive sul territorio. Per quanto riguarda i finanziamenti regionali, i rappresentanti delle quattro municipalità, unitamente all’Associazione Fiamme Verdi di Brescia, daranno priorità ad interventi che riterranno di comune utilità. Dal momento che l'Ecomuseo è stato autorizzato, da oggi è possibile richiedere a Regione Lombardia finanziamenti su appositi bandi.
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