21 dicembre 2011 - L'Unione: "Prima di qualsiasi decisione al riguardo occorrono un’attenta valutazione, un confronto, una strategia e un coordinamento a livello provinciale.
Tra i punti all’ordine del giorno del prossimo Consiglio comunale di Sondrio, convocato per il 22 dicembre, riscontriamo, non senza qualche preoccupazione, anche la ‘Istituzione dell’imposta di soggiorno ed approvazione del relativo Regolamento’. Nelle scorse settimane, proprio in seguito alle notizie di una possibile introduzione dell’imposta sul territorio comunale, tutti gli operatori ricettivi interessati si sono riuniti presso la sede dell’Unione Cts per confrontarsi su questa specifica tematica.
Da parte degli operatori non è emersa una posizione preconcetta o integralista, ma la legittima preoccupazione che l’introduzione di questa imposta finisca col tramutarsi esclusivamente in una perdita di competitività dell’offerta ricettiva (oltre che in un aggravio per le tasche degli ospiti).
Da qui la posizione unitaria e condivisa da tutti: chiedere all’Amministrazione di rimandare qualsiasi decisione circa l’introduzione dell’imposta, evitando così qualsiasi ‘fuga in avanti’ prima dei necessari approfondimenti e confronti con i soggetti interessati, ed evitando altresì che le scelte al riguardo vengano prese senza passare attraverso un processo di coordinamento e condivisione portato avanti a livello provinciale.
L’articolata presa di posizione degli operatori del settore ricettivo è stata illustrata in una lettera al Sindaco e a tutti gli assessori della Giunta, e nei giorni scorsi a essa si sono aggiunte le lettere di Amministrazione provinciale (Assessorato al Turismo), Camera di Commercio e Consorzio per la Destinazione Turistica Valtellina.
“Pensare di introdurre questo tipo di imposta – commenta il presidente di Federalberghi Sondrio Aurelio Paruscio – significherebbe infliggere un duro colpo alla competitività delle strutture ricettive del capoluogo che, per la quasi totalità della loro clientela, fanno riferimento al settore business e non turistico. Infatti, questo tipo di clientela andrebbe sicuramente a scegliere strutture ricettive che si trovano in comuni limitrofi senza imposta di soggiorno e, quindi, con prezzi ‘naturalmente’ più bassi”.
“Inoltre – continua Paruscio – sempre nelle scorse settimane, da un confronto diretto tra Provincia, Camera di Commercio, le due società impegnate nel progetto DMO, Unione e Federalberghi Sondrio è uscita chiara l’indicazione di rinviare l’applicazione dell’imposta nei nostri comuni e subordinare la sua applicazione all’approfondimento condiviso dell’argomento e al coordinamento di qualsiasi azione in tal senso a livello provinciale”.
“Quindi, alla luce di quanto prima precisato – conclude Paruscio – invito l’Amministrazione comunale di Sondrio a rimandare qualsiasi decisione in tal senso e a non volere fare a tutti i costi la ‘prima della classe’, spingendo i colleghi nei banchi di fondo”.
Unione Cts Sondrio
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