5 gennaio 2012 - [GUARDA LE FOTO] Oggi pomeriggio, a partire dalle ore 15.00, per le vie di Tirano ha preso vita la tradizionale festa del "Gabinat".
La tradizione del Gabinàtt è gioia per i bimbi e opportunità di dono per i grandi. L’antica parola Gabinàtt deriva dal tedesco “Nacht der Gaben“ (= notte dei doni) e ricorda l’antica usanza dei doni nel giorno dell’Epifania in Valtellina. E’ usanza per ragazzi e adulti passare di casa in casa (e al giorno d’oggi anche di bottega in bottega) pronunciando la parola “Gabinàtt“.
Nel tiranese si inizia alle ore 15.00 della vigilia dell’Epifania con il suono delle campane. E’ una vera e propria sfida vinta da chi per primo riesce a pronunciare all’altro la parola magica Gabinàt. Il premio, nei tempi passati, consisteva in arachidi, mandarini, caramelle e andava comunque pagato entro il 17 gennaio festa di S. Antonio. Al giorno d’oggi i premi si sono fatto più ricchi.
Un modo scherzoso per sottrarsi all’impegno del pagamento del dono è quello di rispondere in modo tempestivo “tìrach la cùa al gàtt“.
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L’uso del Gabinàtt è tradizionalmente fatto “de visu“ e a voce e così deve essere mantenuto. Però può succedere che le persone siano materialmente distanti tra loro o per qualsiasi motivo impossibilitate a farlo personalmente. Per non rompere la bella tradizione, il Gabinàtt si potrebbe fare con i mezzi di comunicazione del giorno d’oggi: ad esempio, per telefono, per sms e per e-mail.
Articolo di Ezio Maifrè
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