5 gennaio 2012 - E' polemica a Sondrio per la decisione del Comune di introdurre la tassa di soggiorno. Le strutture ricettive: "Non accettiamo di fare gli esattori per il Comune".
Le strutture ricettive del capoluogo – 5 alberghi, 2 residence, 1 casa-appartamenti per vacanze e 4 bed & breakfast – si mobilitano compatte, insieme all’Unione Cts e a Federalberghi Sondrio, per manifestare la propria contrarietà all’imposta di soggiorno istituita, unico caso in provincia di Sondrio, dall’amministrazione comunale.
Dopo essersi confrontati sul provvedimento, gli operatori hanno manifestato la ferma intenzione di non subire passivamente il provvedimento con il quale il Comune impone alle strutture turistiche-alberghiere di Sondrio di esigere da ciascun ospite fino a 4 euro per pernottamento.
Hanno quindi concordato una linea d’azione resa pubblica nella conferenza stampa di questa mattina, giovedì 5 gennaio, nella sede dell’Unione Cts, presenti il presidente di Federalberghi Sondrio Aurelio Paruscio, il direttore dell’Unione Enzo Ceciliani, il segretario di Federalberghi Sondrio Beatrice Martelli e una nutrita rappresentanza degli operatori della ricettività sondriese.
Gli operatori non intendono subire passivamente il comportamento ‘arrogante’ del Comune di Sondrio, che non ha tenuto in nessun conto le valutazioni/richieste espresse dalle strutture ricettive, da Unione/Federalberghi e da altre realtà provinciali, e che ha agito senza garantire un adeguato spazio al confronto e senza prevedere i tempi ‘tecnici’ necessari perché le aziende potessero gestire questo cambiamento.
Coordinati e supportati da Unione/Federalberghi, ritengono che ci siano le motivazioni per un ricorso al Tar per chiedere una sospensione del provvedimento e si stanno attivando per valutare tutti gli elementi necessari a procedere in tal senso.
“Nell’immediato – hanno poi evidenziato gli operatori – anche alla luce del fatto che per tutte le imposte che non vengono esatte direttamente da funzionari del Comune è prevista la stipula di una convenzione con soggetti terzi e il pagamento del servizio, chiediamo che ci venga riconosciuto un compenso minimo per il servizio di riscossione dell’imposta di soggiorno”.
Nel prendere una posizione chiara e netta contro l’imposta di soggiorno nel capoluogo, Unione/Federalberghi e i titolari delle attività turistiche della città hanno evidenziato una serie di criticità di questo nuovo balzello, concordi nel definirlo assolutamente lesivo della concorrenza e del tutto fuori luogo per una realtà di fatto non turistica come quella di Sondrio.
Innanzitutto, ha destato stupore il modo con cui il Comune ha introdotto il provvedimento, che è stato istituito senza lasciare il tempo per un esaustivo confronto preliminare con gli operatori interessati e con le associazioni di categoria che li rappresentano.
L’amministrazione è stata così rapida nell’istituire l’imposta che non sono ancora stati chiariti molti aspetti circa la sua gestione e inoltre “Sondrio – hanno rimarcato gli operatori – non si può certo definire una località turistica; le iniziative organizzate nel periodo natalizio e in quello estivo dall’assessorato al Commercio servono sicuramente ad animare la città, ma non hanno nessuna capacità di attrarre turisti, chi pernotta a Sondrio non lo fa per turismo. Gli interventi da realizzare se si vuole cominciare a far diventare Sondrio una città turistica sono molti, ma verranno messi in atto? Noi ci siamo dichiarati disponibili a collaborare in tal senso”.
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