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lunedì 23 gennaio 2012

TIRANO: EMERGENZA INQUINAMENTO?

22 gennaio 2012 - [GUARDA LE FOTO] L'aria di Tirano vive giorni difficili. Ezio Maifrè propone la sua esperienza e riflessione.

Per dovere di cronaca si segnala che l'ultimo mese i dati di biossido di azoto e di monossido di carbonio rilevati dai dispositivi Arpa sono sempre stati sotto il valore limite. La rilevazione del PM10 non è disponibile a causa di un guasto alla strumentazione: approfondiremo nei prossimi giorni. (Marco Travaglia)

Cos’è questo odor di fumo? Apro la finestra e vedo in lontananza una nebbia che sovrasta quasi l’intera Tirano e dilaga lungo la Valle. Respiro male e istintivamente volgo lo sguardo verso Roncaiola e Baruffini. Un azzurro cielo fa da aureola alle due perle del Tiranese. Le cime del Mortirolo e del Caronella sembrano coralli in un azzurro mare, ma una tetra grigiastra coperta copre la vallata. Fumo, smog, inquinamento ? Non ho il tempo per pensarci. Non esito un minuto. Non potrei farne a meno, perché respiro male.
Respiro quella strana miscela che sovrasta il mio paese e che scorgo sino a Tresenda.
Respiro male, ho detto!

Avvio l’auto e corro verso i due paradisi assolati di Roncaiola e Baruffini. Non sono il solo, vedo amici, gruppi di amici che salgono verso quei borghi. Forse hanno i miei stessi problemi. Non indago. Non ho tempo, nè voglia. Respiro male, ripeto.

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Giungo alla curva del “ Mazacavàl “ , mi fermo e il mio respiro si fa più leggero. Giungo a Roncaiola, la bella assolata dal microclima irripetibile . Quasi a piombo sotto di me, guardo il mio paese e la valle. Ora capisco il perché dell’affanno del mio respiro. Laggiù mi sembra l’anticamera del Purgatorio. Grumi di fumo, strisce di nebbia ora grosse ora sottili si spargono a macchia d’olio nella valle. In su verso il Campone nulla, sembra un miracolo. Ahaahhaa …..come si respira bene. Qui l’aria ora sembra una droga per vivere felici.
I condannati del “ girone “ sono da Tirano in giù. I “ serafini “ sono gli abitanti dai 600 metri di altitudine in su.

Cara mia dolce Valle, ti ricordo quando da Ronco ti guardavo. Potevo vedere le galline scorazzare nel mio pollaio, ora vedrei a malapena la mia casa immersa nel grigiore del tetro velo.
E’ vero, nella vita ci si abitua a tutto , forse tranne a trattenere il respiro.
Per credere occorre vedere, per questo propongo nelle foto ciò che ho visto e “ respirato“. Naturalmente, ognuno tragga un suo giudizio, come ognuno evidentemente respira l’aria che può nel suo paese.

Ezio Maifrè

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