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mercoledì 29 febbraio 2012

LUNA, PERCHE' RIDI BEFFARDA?

28 febbraio 2012 - La luna a “barchetta“ ci ha sorriso… (Di Ezio Maifrè)

O luna ti fai beffa di noi? Ti guardo nella notte stellata, o Luna. Sei nella posizione a “ barchetta " , galleggi nel cielo e il tuo sguardo è intrigante. Tu ridi beffarda! La tua bocca è larga e aperta dal sorriso nel tenue diaframma della tua faccia e più ti guardo, più mi sembri ridente.

Perché ridi beffarda? Forse per le nostre miserie, forse per la nostra superbia? Ci vedi come formiche in una corsa senza senso in un mondo di follie? Cos’ hai per ridere con quella bocca larga quanto la tua faccia? Il tuo riso mi contagia, mi affascina sino a farmi sedere solitario su un masso mentre ti guardo. Anch’io ora rido. Sorrido per qualcosa che non so , il mio sorriso è però velato di malinconia.

Mi parli dolcemente e sussurri: ”Sì, il mio riso è beffardo! Rido di voi, misere formichine senza meta che vi agitate per un nonnulla e per i guai che voi stessi vi cercate. Guardo la madre terra, dove Dio vi ha creato e rido della vostra superbia, cosi attenta e profetica nel distruggere quel che avete avuto in dono. Rido per la vostra nullità mentre volgo lo sguardo all’infinito dove la piccola materia visibile della vostra terra è un atomo trascinato dalla materia e dall’energia oscura che muove l’universo.

Sì, io rido di voi, per le vostre ambizioni, per la vostra sapienza, per i vostri giudizi impregnati nei vostri variopinti abiti di potere. Rido per i politici dalle multiformi maschere cambiate alla bisogna per ottenere il consenso e lo scranno. Rido per gli “ intoccabili “ dove il lavoro e la retribuzione è garanzia di vita benestante e non di impegno. Rido beffarda per tutti voi, dove la bilancia della giustizia pende dove più pesa il potere e il denaro “.

No, o luna a “barchetta “, non ridere beffarda! Graziosa luna, il tuo riso muterà e non sarà più beffardo. Anzi sarà dolce quando, dopo l’ultimo battito di cuore , ci troveremo nell’infinito senza tempo dove ci attende l’Amore di un Dio sconosciuto, ma che ci parla ogni giorno nell’animo.

Ezio Maifrè

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