Di don Roberto Seregni.
Fuoco e vento
Leggera e inconsistente
picchia forte sulla testa,
come una picconata dello Spirito.
La cenere vuole svegliarci,
scuotere il letargo
che ci inchioda alla mediocrità
e fa fallire ogni promessa.
La cenere vuole farsi largo
con la potenza del fuoco che consuma
e con la leggerezza del vento
intrappolato tra gli ulivi bruciati.
Fuoco e vento,
per ardere e portare lontano.
Fuoco e vento,
come un uragano che ti afferra,
come una forza impalpabile
che per quaranta giorni
traccia un cammino nel deserto.
Fuoco e vento,
per fare memoria di quella notte
e di quel sepolcro esploso:
la vita non può marcire in una tomba,
l’amore non può stare rinchiuso in quattro mura.
Fuoco e vento.
Per purificare, cancellare, distruggere.
Per ritrovare ciò che davvero conta.
Per rialzarsi, ripartire, rimettersi in gioco.
Leggera e inconsistente,
picchia forte sulla testa.
Quella cenere può essere tutto questo.
O forse molto di più.
Dipende solo da te.
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