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giovedì 23 febbraio 2012

PAGAMENTI: "IMPRESE IN AFFANNO, SERVE MORATORIA SUI MUTUI"

22 febbraio 2012 – Forti criticità ad ogni livello sulla filiera dei pagamenti stanno facendo aumentare la tensione finanziaria nelle imprese e, nelle situazioni più difficili, aprono il terreno a vere e proprie crisi di liquidità.

“È un problema che va affrontato su scala nazionale, ma abbiamo ricevuto più di una segnalazione dai nostri associati e ci sentiamo in dovere di intervenire” – spiega Paolo Mainetti, numero uno di Confindustria Sondrio. “Purtroppo in questi frangenti sono le piccole imprese, quelle che stanno al termine della catena dei pagamenti, a ricevere i colpi più duri. E non si escludono casi paradossali, di aziende economicamente sane, con attività caratteristica in salute, ma costrette a ridimensionare i propri piani di sviluppo perché manca la liquidità necessaria a sostenere il business”.

Esiste prima di tutto un forte problema di pagamenti da parte della pubblica
amministrazione
, che può essere dovuto a una gestione amministrativa scadente o – come più spesso accade per gli enti locali del nord Italia – alle maglie troppo strette del patto di stabilità. D’altro canto non mancano le difficoltà tra operatori privati: per esempio una tendenza eccessiva da parte delle grandi imprese a dilazionare oltre misura i pagamenti ai fornitori.

Problemi che sono sempre esistiti, ma che ora, con la crisi prolungata nella quale ci troviamo, si sono acuiti in modo particolare” – prosegue Mainetti. “E purtroppo gli strumenti tradizionali per farvi fronte, come gli affidamenti bancari a breve termine e il sistema dei prestatori di garanzia, non sono più efficaci come in passato”.

Secondo gli Industriali sondriesi la cosa più urgente da fare è “una nuova moratoria dei mutui per le imprese: nel 2009 si rivelò un provvedimento molto efficace, va assolutamente riproposta. Confindustria e ABI stanno negoziando a Roma, siamo fiduciosi” – sottolinea Mainetti. “Altre misure importanti, che sollecitiamo, sono un rapido recepimento della direttiva europea in materia di tempi di pagamento fra gli operatori economici, dove i 60 giorni rappresentino la normalità e non l’eccezione, e un deciso intervento pubblico per il rafforzamento patrimoniale dei consorzi fidi. Le imprese sono sempre più in affanno, bisogna agire subito” – conclude Mainetti.

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