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giovedì 29 marzo 2012

EARTH HOUR: 60 MINUTI SENZA CORRENTE

Nell'anno del Summit di Rio+20 sullo sviluppo sostenibile e a pochi giorni dall'anniversario del Protocollo di Kyoto, l'Ora della Terra WWF promuove per il 31 marzo lo spegnimento per un'ora delle luci di monumenti, luoghi simbolo ed edifici pubblici e privati in tutto il pianeta.

Il 31 marzo 2012, dalle 20.30 alle 21.30, si ripeterà per il sesto anno consecutivo il più grande evento globale sui temi della sostenibilità: Earth Hour. Sessanta minuti di buio per edifici pubblici e privati, monumenti e sedi aziendali, a simboleggiare l’impegno di istituzioni, aziende e cittadini per la tutela del Pianeta.

L’evento nel 2011 ha coinvolto 135 paesi, quasi 1,8 miliardi di persone ed oltre 2000 aziende. Con l’edizione dello scorso anno il WWF ha lanciato una nuova sfida: coinvolgere istituzioni, cittadini e aziende ad andare “oltre l’ora”, impegnandosi in azioni concrete e continuative per la tutela del Pianeta.

Per la prima volta nella storia, dal 2007 la maggioranza degli abitanti del pianeta vive nelle città, l'80% in Europa. Come ricorda il dossier WWF "Reinventiamo la città", i sistemi urbani consumano la gran parte delle risorse naturali ed emettono la maggiore quantità delle emissioni (dirette e indirette) che provocano il cambiamento climatico.
"Le città sono i maggiori consumatori di risorse naturali e i maggiori responsabili dei cambiamenti climatici, ma ne sono anche tra le prime vittime. Rendere sostenibile la città è una delle sfide più importanti per assicurare un futuro all'umanità, riducendo la nostra impronta ecologica e assicurando ai cittadini una migliore qualità di vita e una più equa distribuzione delle risorse - ha detto Adriano Paolella, direttore generale del WWF Italia” .

Nel dossier "Reinventiamo le città" , il WWF elenca le 10 azioni per migliorare la sostenibilità della città e la qualità di vita dei cittadini:

  1. Partecipazione, democrazia, equità nelle diverse parti della città.
  2. Promuovere la green economy e la Blue economy, secondo cui le innovazioni tecnologiche innovative si devono ispirare alle soluzioni esistenti in natura.
  3. Migliorare le prestazioni energetiche della città e degli edifici.
  4. Progettare la città senza consumare nuovo suolo e preparandola ai cambiamenti climatici.
  5. Un modo diverso di muoversi, aumentando le opportunità di utilizzare il trasporto pubblico e favorire gli spostamenti a piedi e in bicicletta.
  6. Creare reti verdi e blu, e dunque favorire la continuità con le aree naturali, per una maggiore biodiversità urbana.
  7. Diffondere gli orti urbani e l'agricoltura di prossimità.
  8. Strade, piazze e parcheggi verdi.
  9. Una diversa gestione dei rifiuti nella logica delle 4 R (ridurre, riutilizzare, recuperare, riciclare).
  10. Riutilizzare le acque piovane e le acque depurate

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