30 marzo 2012 - “La follia di Dio” - Marco 14,1-15,47. Domenica delle Palme: Passione del Signore. (Di don Roberto Seregni)
Gesù, dando un forte grido, spirò. Il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo. Il centurione, che si trovava di fronte a lui, avendolo visto spirare in quel modo, disse: «Davvero quest'uomo era Figlio di Dio!».
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Nonostante le tre predizioni della Croce (Mc 8,31-33; 9,30-32; 10,32-34) Gesù è accolto a Gerusalemme come un re. I discepoli assaporano già il momento della presa di potere, della rivelazione finale e definitiva di Gesù, della manifestazione della regalità trionfante del Rabbì di Nazareth.
I dodici hanno giustamente intuito che a Gerusalemme Gesù avrebbe rivelato in modo definitivo e inequivocabile la sua potenza e la sua regalità. Quello che ancora non hanno capito è che nulla di tutto questo si sarebbe avverato secondo le loro aspettative e i loro desideri.
La potenza di Gesù si svela nella sua impotenza. Non nel dominio o nella forza si rivela la sua regalità, ma nell’amore; non nella prevaricazione, ma nel dono di sé; non nella violenza, ma nella mitezza.
La Croce è il trono di Gesù, è il luogo più luminoso nel quale scorgere la regalità capovolta e sconcertante del Figlio di Dio.
Al centro di questa narrazione, l’evangelista Marco colloca il riconoscimento: il velo del tempio si squarcia e il soldato pagano riconosce che il Crocifisso è il Figlio di Dio (Mc 15,39). La scena è immersa nel buio (v. 33), ma risplende la luce della bellezza di Dio che svela la sua verità. Il velo è squarciato (v.38), Dio non è più irraggiungibile, nascosto, lontano, ma si è fatto vicino all’uomo condividendone la vita in tutto e per tutto, anche nella morte.
Ecco il Figlio di Dio che svela nella sua nudità crocifissa il vero volto di Dio. Lui nudo, straziato, scarnificato è la trascrizione più vera del volto di Dio. Quest’uomo appeso alla croce, abbandonato e tradito è il nostro Dio.
Ecco la Sua follia.
Si chiama Amore.
Ripenso ai tanti fratelli e sorelle che hanno fatto sulla pelle l’esperienza trasformante di questa follia.
A te, che hai saputo perdonare e ridonare la vita a chi si sentiva morto dentro.
A te, che hai ripreso in mano la tua vita e hai saputo dire “no” a chi te la stava rubando.
A voi, che avete riscelto il vostro matrimonio mettendo nelle mani di Dio tutto quello che avrebbe potuto distruggervi.
A te, che senza saperlo hai fatto scoppiare una scintilla decisiva.
A te, che con un salto e un abbraccio hai liberato il cuore da tante paure.
Buona settimana
don Roberto
www.sullatuaparola.wordpress.com
Per chi volesse approfondire i temi del triduo santo, mi permetto di ricordare le mie "video-meditazioni"
- Giovedì Santo www.youtube.com/watch?v=u8LU0Lly_Uk
- Venerdì Santo www.youtube.com/watch?v=l_AA7Z2x-Ck
- Pasqua www.youtube.com/watch?v=rm7mAiuYaxs
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