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venerdì 27 aprile 2012

VANGELO VIA MAIL: "IO SONO IL BUON PASTORE"

26 aprile 2012 - “Io sono il buon pastore” - Giovanni 10,11-18. Quarta Domenica di Pasqua. (Di don Roberto Seregni)
«Io sono il buon pastore. Il buon pastore dą la propria vita per le pecore. Il mercenario – che non è pastore e al quale le pecore non appartengono – vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde; perché č un mercenario e non gli importa delle pecore».
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E’ lo Spirito del Risorto che ci deve guidare a rileggere questa bellissima pagina di Giovanni.
E’ lo Spirito donato nella Pentecoste che deve portare a rimpastare la nostra vita alla luce del Risorto che si presenta come il buon pastore che conosce e ama le sue pecorelle fino a dare la vita per loro. La sua conoscenza non è dozzinale o approssimativa, ma personale e intima. Il nostro nome non sta scritto in qualche registro polveroso dimenticato negli archivi celesti, ma sta nel Suo cuore.
Lui ci conosce uno a uno. Sa tutto di noi: le gioie e le fatiche, i sogni e le fragilità, gli slanci e le cadute. Lui conosce anche ciò che ci disgusta di noi, le pagine più brutte e amare della nostra vita. Lui sa adeguare il passo ai nostri ritmi, ma sa pure essere esigente quando il cammino o la nostra pigrizia lo richiedono. Ci accompagna. Ci custodisce. Ci protegge.
Rileggo con calma questo bellissimo brano e mi convinco che dovremmo prendere un po’ pił seriamente questa Parola di Gesù e chiederci onestamente chi o che cosa è il pastore della nostra vita e dove la conduce. Proviamo a dare un nome ai modelli, agli ideali o ai progetti ispiratori delle nostre scelte.
A chi andiamo dietro? Di chi siamo alla ricerca? Verso chi sono puntati i nostri passi? A chi affidiamo la nostra vita?
Al buon pastore che ci tratta da pecorelle o ai falsi pastori che ci trattano da pecoroni?
Questa è veramente una verifica urgente del nostro cammino di fede. Non dobbiamo però cadere nel malefico tranello che ci fa supporre che, se proprio non siamo dei terroristi o dei serial killer, possiamo stare con la coscienza tranquilla e andare avanti beati.
I falsi pastori sanno benissimo come ingannarci e come illuderci, è il loro mestiere!
E anche noi – diciamocelo! - siamo bravissimi a raccontarci un sacco di bugie quando dobbiamo giustificarci…
Vero?
Coraggio, cari amici! La Parola ci invita a passare al vaglio i progetti, i desideri, la qualità delle relazioni, le ambizioni e chiederci se seguono il sentiero faticoso e promettente del buon pastore o la strada larga e deludente dei falsi pastori.
Buona settimana
don Roberto

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