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venerdì 4 maggio 2012

"SIAMO ARRIVATI AD UNA SITUAZIONE INSOSTENIBILE"

3 maggio 2012 - L'intervento di "Tirano per tutti" durante l'ultimo Consiglio Comunale in merito all'approvazione del Piano di Zona nel distretto di Tirano.
Con la stesura di questo documento viene di fatto eseguita una fotografia della costituzione del nostro tessuto sociale mandamentale e conseguentemente vengono istituite e definite le politiche attuative atte a rispondere ai bisogni e/o situazioni che maggiormente investono i nuclei familiari della nostra comunità locale. In considerazione di questi aspetti riteniamo che l’importanza dell’argomento, e le ripercussioni che esso potrebbe avere nella comunità mandamentale nei prossimi anni, debba necessariamente essere oggetto di alcuni spunti di riflessione che vorremo porre all’attenzione di questo Consiglio.
Cionondimeno non ci si può esimere dal dire che le modalità di redazione di questo importante documento non è scevra da critiche da parte nostra.
La prima considerazione che vorremmo offrire riguarda il fatto che avremmo apprezzato molto che la fase di stesura e redazione avesse di fatto coinvolto anche le componenti di questa Minoranza presso questo Consiglio. Riteniamo senza ombra di smentita alcuna che ci troviamo di fronte all’ennesima prova in cui ci si trova a dover votare un atto che viene visto, valutato e deciso in altra sede senza in alcun modo coinvolgere le commissioni consiliari preposte. Rammentiamo che il PdZ del Comune di Sondrio è stato sottoposto a preventiva verifica da parte della commissione consiliare Politiche Sociali prima di arrivare in Consiglio e pertanto saremmo ben stufi di denunciare una situazione che ormai è divenuta insostenibile.
Passiamo alle considerazioni formali:
  1. Riteniamo con convinzione che il nuovo quadro normativo regionale e, l’ennesimo ridimensionamento dei fondi strutturali che supportano e finanziano ogni piano di azione presente in tale documento, debba suggerire a questa amministrazione e all’ente delegato per queste tematiche (CM) che ogni futuro intendimento a riguardo necessiti di un definitivo passaggio di gestione che abbia valenza Provinciale e non più mandamentale. A supporto di questa proposta basta leggere con attenzione, ma il quadro è identico, i primi capitoli di tutti i PdZ della Provincia di Sondrio ove si rimarca, con chiarezza e giustificata preoccupazione, come ogni capitolo di finanziamento sovra comunale e provinciale,(vedi FNPS, FRS, FNA ecc,ecc), abbia subito negli anni, e in particolare nell’ultimo scorso, delle forti contrazioni tali da palesare la effettiva cancellazione come nel caso del FNA. A compensazione di questa forte contrazione si da atto che gli sforzi economici di ogni singolo comune tramite le disposizioni delle 5 assemblee dei Sindaci ha prodotto forti incrementi dei fondi di distretto ( con impegni pro-capite oscillanti tra i 19 Euro per ab. di Tirano sino ai 27per ab. di Sondrio) che hanno ben mitigato l’impatto negativo che tali decurtazioni avrebbero determinato nell’erogazione dei servizi assistenziali dei vari UdP. Sulla base di questo scenario si è visto come nei mesi scorsi il fronte di azione politico abbia condotto disordinatamente, alla ricerca disperata di nuovi fondi, alcune amministrazioni a innescare una inconcludente diatriba sulle modalità di possibile contribuzione dei fondi BIM. Da ciò nasce l’esigenza, a nostro avviso, di creare quell’economia di scala delle risorse finanziarie e di gestione delle professionalità preposte che possono ancor più contribuire ad assorbire futuri scenari negativi sul fronte delle risorse economiche.
  2. A suffragare tale argomento vi è il fatto che le dinamiche di mutamento sociale e demografico del nostro tessuto sociale sono perfettamente sovrapponibili nei 5 mandamenti su molti fronti tranne qualche eccezione legata alla natalità di Livigno e alla diversa distribuzione dei nuovi residenti facenti capo alla fronda immigratoria che maggiormente si colloca (come valore assoluto) sulla bassa valle. Gli stessi dati dei diversi PdZ indicano che l’offerta di servizi e la domanda si collocano ormai sul fronte delle diverse forme di assistenza ai soggetti anziani/disabili e alle forme di sostegno dell’area giovanile (Tutela Minori in primis). A fronte di questa ormai sostanziale uniformità si continua però ad operare in modo frammentario e settoriale con la conseguenza che anche gli operatori del Terzo Settore promuovono progetti e azioni che riguardano solo le proprie realtà di competenza e che solo raramente sconfinano in diversi ambiti provinciali (vedi cooperative Ippogrifo e Ardesia e l’associazione Una Famiglia per l’Affido).
  3. Se si analizzano puntualmente i contenuti dei diversi PdZ provinciali si può notare come nel PdZ di Chiavenna si sia puntato nuovamente sui Buoni o Voucher sociali contrariamente al PdZ di Tirano che annuncia per il prossimo triennio un sostanziale azzeramento; non si capisce come a fronte della presenza di medesime esigenze sociali e di dati statistici proporzionalmente concordanti, ci siano risposte diverse.
  4. Sul fronte delle RSA presenti sul territorio provinciale e se analizziamo i dati quantitativi e qualitativi presenti nei PdZ, a ulteriore dimostrazione che le esigenze sono le stesse, si evince che tutte ormai, tranne quelle di Sondalo, Valfurva e Bormio ove gli ospiti sono al 95% solo residenti del mandamento, rispondono a situazioni di collocamento di soggetti anziani in difficoltà che investono in modo trasversale ogni ambito senza artificiose soluzioni di continuità tra i vari ambiti.
Questi sono solo alcuni dei motivi che ci inducono a suggerire nuovamente, come del resto già fatto in un precedente consiglio, di prendere in seria considerazione l’istituzione di una cabina di regia Provinciale del Sociale che con l’ausilio dell’Ente Provincia, dell’ASL di competenza e dell’AOVV conduca ad una più snella e razionale gestione della materia. In questo senso è da approvare con soddisfazione il nuovo protocollo di studio e progettazione sul capitolo Tutela Minori sorto nel recente febbraio e avente come capofila la ASL.
A fronte di quanto detto sopra passiamo ora ad analizzare il nostro PdZ cercando di rapportarlo per quanto possibile con gli altri appena redatti. Le prime considerazioni da fare sono:
  1.  Alla luce della convenzione stipulata con la CM per la gestione associata di alcuni servizi facenti capo all’UdP, notiamo che a pag. 43 del nostro PdZ viene trascritto parzialmente il contenuto di una convenzione con la ASL per la gestione del servizio Tutela Minore dove si evince che la contribuzione economica della stessa è solo parziale e mirata; vi sono forse costi aggiuntivi per l’UdP rispetto a quelli definiti in capitolato di appalto? Sulla stessa convenzione citata (speriamo sia la stessa data la non chiara formulazione del testo), si prevede l’istituzione di una cabina di regia che ha come testa sia i 5 UdP che organi amministrativi dell’ASL; siamo già forse in fase di revisione di quelle prescrizioni di controllo che il nostro UdP deve avere nei confronti del soggetto aggiudicatario di appalto e che sembravano elemento immutabile per i prossimi 3anni+3anni? Sulla scorta di questo evidenziamo il fatto che la convenzione appena redatta con la ASL ha una durata temporale di solo 1 anno mentre il nostro consiglio ne ha deliberato una di 6.
  2. Sempre alla pag. 43 ultimo capoverso si può leggere che la gestione e valutazione del tema affido e fatta sostanzialmente senza l’interessamento e il coinvolgimento di una importante risorsa locale per la gestione degli affidi che è la cooperativa “L’Arco” di Tirano.
  3. A pag. 82 del documento viene trascritta la descrizione del Servizio Affidi, Minori e Famiglie provinciale gestito dalla cooperativa vincitrice dell’appalto. Questo per noi è un elemento che ci induce a pensare che questo sia evidentemente il caso in cui il controllore e il controllato siano in capo alla stessa figura.
  4. Nel documento a pag. 86 viene esplicitamente detto che i voucher sociali verranno azzerati senza peraltro definirne i motivi. Gli altri ambiti non li hanno cancellati.
  5. A fronte di dati statistici precisi e puntuali presenti sui PdZ degli altri ambiti quello che possiamo notare sul nostro appena redatto e la presenza di numerose discordanze nei valori presenti tra le varie tabelle con alcuni dati riportati forieri di confusione. A titolo esemplificativo si citano pag.23 (dati caritas); pag. 26 tabella 1.8 correlata a 1.9; pag.70 grafico3.2.1correlato a tabelle 3.2.2/3.2.3/3.2.4/3.2.5/3.2.6 pagg. 71,72,74,75; pag. 83 Tabelle 3.2.19/3.2.20 correlati tra di loro. In merito a questo vogliamo sottolinerare che in assenza di dati precisi, reali e concordanti tra loro ogni valida programmazione di intervento potrebbe essere inficiata da errate valutazioni rendendo inutile, di fatto, l’approvazione di questo documento.
Il capitolo della Tutela Minori merita una attenta valutazione almeno per quello che riguarda il nostro PDZ ma senza tuttavia rinunciare ad offrire uno sguardo a ciò che sta avvenendo nel resto della Provincia. Nel Consiglio del 31.11.2011 avevamo avuto già modo di puntualizzare quella strana anomalia dovuta all’esternalizzazione di alcune funzioni che è propria solo del nostro mandamento e che è stato motivo di approfondimento nei giorni seguenti. Il primo difetto di procedura di questa operazione nasce dal fatto che quasi tutti i Consigli Comunali del distretto di Tirano, (tenutosi tra il 27 e 28 Novembre 2011), hanno potuto pronunciarsi in merito alla convenzione con la CM di Tirano solo a ridosso degli ultimi 6/7 giorni dal termine di presentazione delle offerte previste dal bando di gara con l’assurdo e ridicolo caso del Comune di Villa di Tirano che si è pronunciato nel proprio Consiglio in data 19.12.2011 termine ben distante da quello di aggiudicazione della gara. La seconda sostanziale anomalia è che nel bando di gara (vedi disciplinare) non è stato prescritto perentoriamente che tutti gli operatori in capo all’UdP, non ancora stabilizzati contrattualmente, venissero definitivamente collocati a tempo indeterminato. Nella missiva che citerò dopo si conferma ancor di più il convincimento che si sia abdicato al proprio ruolo di controllore visto che si vuol far passare come una gentile concessione della cooperativa aggiudicataria il fatto di aver stabilizzato il personale. La terza anomalia è data dal fatto che la convenzione prevede un periodo di affidamento che dura complessivamente 6 anni quando negli altri distretti provinciali gli schemi di convenzione più impegnativi sui diversi temi non durano mai oltre i tre anni (cfr. PdZ Bormio, Chiavenna, Morbegno) e comunque coinvolgono il terzo settore come partner di un processo non come funzione del processo.
Voglio ricordare personalmente alcuni fatti perché nella missiva inviatomi in data 22.03.2012 a firma di tutti i Sindaci del mandamento e pubblicata sulla stampa locale il 25.3.2012 mi si risponde che i servizi erogati precedentemente alla esternalizzazione sono sempre stati precisi e puntuali quando in realtà i cittadini che hanno usufruito come me del servizio Tutela Minori ha visto per quasi 2 anni palesarsi grosse difformità di azione per il pressante avvicendamento degli operatori sociali e delle psicologhe di supporto. Nella stessa missiva si adduce una sostanziale assenza di responsabilità da parte della CM e dell’Assemblea dei Sindaci nell’aver determinato le cause di questa esternalizzazione ma la domanda che pongo è; ma gli amministratori presenti negli anni scorsi e in larga parte già presenti nelle compagini di maggioranza già dal 2004 dove erano quando si trattava di trovare una soluzione? Possibile che il distretto di Tirano sia l’unico a dover delegare funzioni di controllo così sensibili allo stesso soggetto che nei fatti gestisce anche i servizi? La domanda e suffragata dal fatto che la redazione, formulazione e presentazione del PdZ con tutti i suoi indirizzi e le modalità di valutazione nel tempo sono opera non già della responsabile dell’UdP presente al 31.12.2011 ma del personale della cooperativa Ippogrifo; così come si evince dalle citazioni a piè di pagina presenti su molti punti del documento. Come ulteriore elemento di convincimento per i presenti vorremmo sottolineare come alla fine di Gennaio 2012 i dati statistici dell’UdP fossero ancora in larga parte frammentari e in fase di elaborazione e comunque, indipendentemente da chi sia il responsabile della stesura dei dati, la mia precedente citazione indica quanto ancora si debba lavorare per ottenere una piena operatività dell’UdP.
Ci potremmo dilungare ulteriormente sulla composizione del PdZ ma crediamo che gli elementi precedentemente elencati possano essere sufficienti sia per esprimere parere contrario all’approvazione del documento inserito all’ordine del giorno e sia per sciogliere ogni preventiva e pregressa idea che si faccia pretestuosamente polemica politica su un tema così delicato.
Domenico Barbalace, Tirano per tutti

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