28 giugno 2012 - “Ma quale scippo! E’ una protesta strumentale e basta!”. E’ perentorio Angelo Costanzo, consigliere regionale del Pd, nel suo commento alle dichiarazioni del suo collega Ugo Parolo a proposito del rinnovo delle concessioni idroelettriche.
“Per anni la Lega ha venduto al territorio obiettivi irrealizzabili con l’approvazione di leggi poi dichiarate incostituzionali – spiega Costanzo –. Come fanno a parlare di scippo di una cosa che non c’è mai stata? Gli unici a dire che ‘i soldi delle nostre dighe sono della nostra gente’ erano i manifesti imbevuti di populismo leghista. Se la strategia era quella di sbandierare un risultato alla genti di Valtellina e Valchiavenna, sapendo che non era realizzabile, ci sono riusciti perfettamente. La Lega è stata al Governo con Berlusconi e il Pdl, con una maggioranza parlamentare mai vista nella storia repubblicana, e ha approvato di tutto, dal Porcellum elettorale di Calderoli alle leggi ad personam dell’ex premier”.
E prosegue: “Ora, all’opposizione, dopo anni di silenzi, i loro esponenti polemizzano su tutto sperando di risalire la china della perdita di consensi. Basta con questa logica populista della Lega. I primi ad accorgersi di questo atteggiamenti credo siano proprio gli ex elettori leghisti visto il risultato alle ultime elezioni amministrative in Lombardia. Leggo dichiarazioni di silenzi, ma l'unico silenzio è quello della Lega sulla bocciatura e l’incostituzionalità della legge nazionale e regionale sulla compartecipazione alla gestione delle centrali voluta dai leghisti. Si è voluta percorrere una strada impraticabile e ora scaricano sul Pdl, loro ex alleato, e sul Pd, le loro mancanze e i loro fallimenti. Se avessero ascoltato le nostre preoccupazioni non si sarebbero persi due anni di tempo. Avevamo denunciato più volte il rischio di incostituzionalità della legge regionale. Che fine hanno fatto i proclami di vittorie storiche che avrebbero cambiato i destini della valle? Nel mercato dell’energia, che non ha confini padani, l’assegnazione delle concessioni idroelettriche attraverso bandi di gara ad evidenza pubblica sono una regola elementare di trasparenza in un mercato europeo. L’unico scandalo sono le proroghe delle concessioni per un piatto di lenticchie rispetto agli ingenti guadagni delle aziende idroelettriche”.
Infine, Costanzo si chiede: “In campo ci sono gli interessi dei cittadini o il mantenimento dei poteri forti che sino ad oggi hanno gestito le centrali idroelettriche o di chi detiene gran parte del capitale azionario? Basta, chiudiamo la stagione della demagogia leghista. Se dobbiamo fare una battaglia vera apriamo al mercato e proviamo a costruire dei bandi di gara che non siano lesivi della concorrenza, ma che tengano in considerazione i territori e la pervasività degli impianti. E’ li che possiamo esercitare il nostro peso politico attraverso Regione Lombardia che può e deve dire la propria sui bandi di gara. Dopo i fallimenti di questi anni torniamo a dire la nostra nei confronti della Regione per acquisire le competenze del demanio idrico. Abbandonare quella battaglia è stato un errore. Se avessimo avuto le competenze del demanio idrico oggi avremmo un peso contrattuale maggiore. Per questo va ripresa la proposta di legge del Consiglio provinciale, approvata all’unanimità. La stessa che io e il consigliere Parolo abbiamo depositato come primo progetto di legge della IX legislatura regionale e che giace, per volontà della maggioranza Pdl-Lega, nei cassetti della Regione”.
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