Lasciata la piazza Marinoni percorrendo Largo Risorgimento
ha inizio la via della Repubblica, una via questa presente in molte
località d’Italia proprio per ricordare la nascita della Repubblica
Italiana di cui domani 2 giugno si festeggia la ricorrenza come ogni
anno. (Di Ivan Bormolini)
Diversa un tempo era la via della Repubblica: basta
osservare le tante e belle cartoline storiche di Tirano per
comprenderlo. Oggi questa strada che è un tratto della Statale 38 dello
Stelvio e conduce nelle località dell’alta valle; la via della
Repubblica termina poco dopo l’inserzione con via Lavizzari.Un tempo la strada che consentiva il transito verso le località a monte di Tirano; era quella che da via XX Settembre saliva svoltando poco prima dell’inizio di via Visconti Venosta, poco dopo la parrocchiale di San Martino si girava a destra percorrendo la via Stelvio.
Un cartello sul muro dove oggi vi è una piccola fontanella indicava la direzione per Bormio riportando la dicitura “ Bormio Km 38”.
Ma torniamo alla via della Repubblica: anche il ponte non era quello che percorriamo oggi. Esisteva infatti un ponte militare spostato poi e sistemato, con un’opera di grande ingegneria, tra l’ingresso della porta Poschiavina e la via Maurizio Quadrio.
Più avanti verso monte, si incontra quella che oggi giustamente l’amministrazione comunale ha voluto titolare con il nome di Località “ Bui Vecc”, anche lì la via appare molto diversa rispetto al passato, quando appunto non era nemmeno via della Repubblica.
Bello doveva essere quel tratto di borgo sotto la torre Torelli: vecchie case con le tipiche “ lobbie” in legno ed un arco vicino al quale vi era lo storico “ Bui Vecc”; la storica fontana di Tirano, che oggi si trova in piazza Lantieri, venne spostata da quella sua sede originale nella seconda metà del 900, per far posto a quella che per anni fu la sede dei Vigili del Fuoco di Tirano.
Lasciamo, quasi con nostalgia questo scorcio di borgo tiranese, che ha dato il passaggio alla strada Statale 38, verso il Campone, ma abbiamo ancora immagini dell’epoche passate quando da questa via transitavano i mezzi, alimentati da una linea elettrica sospesa e che trasportavano materiale per la costruzione della Centrale idroelettrica di Grosio.
LARGO RISORGIMENTO
Ci parla ancora di storia questo breve tratto di strada, un marciapiede dove in pochi metri vi sono alcune attività commerciali tiranesi.Il Risorgimento incontrò particolare entusiasmo a Tirano, dove gli abitanti si sentivano italiani ed erano animati da grande amor patrio.
Forte in questo ambito storico fu il contributo di alcuni grandi tiranesi con alti ideali e forte spirito patriottico, tra loro ricordiamo: i fratelli Giovanni e Emilio Visconti Venosta, il Conte Luigi Torelli, Giacomo Merizzi, il garibaldino dei Mille Antonio Pievani ed il Conte Ulisse Salis che pagò con il carcere la sua partecipazione alla lotta contro i dominatori stranieri.
E’ stato nei pressi di questo Largo Risorgimento che il 30 giugno 1859 arrivò accolto trionfalmente l’Eroe dei due mondi che soggiornò a Palazzo Salis.
Nei giorni precedenti l’arrivo di Giuseppe Garibaldi, il comune di Tirano si rivolse ai cittadini con un proclama vibrante di sconfinata ammirazione per il leggendario condottiero al cui seguito combatterono molti tiranesi.
La città era un unico tricolore, sul campanile del Santuario sventolava un’enorme bandiera tricolore, venne realizzato un arco trionfale nei pressi del Largo Risorgimento all’ingresso del “ Ponte nuovo” in onore di Garibaldi.
Per quest’arco vennero spese Lire 24,27, molti furono i tiranesi che lavorarono per questa realizzazione e agli addobbi, “ erano andati al bosco a far muscolo e dasa”. Il compenso per questa partecipazione fu di una “patriottica merenda”.
Ivan Bormolini
Fonte:
Tirano di Monsignor Lino Varischetti
Tirano di Monsignor Lino Varischetti
Nessun commento:
Posta un commento