1 agosto 2012 - A Bormio nella Piazza del Crocifisso il suo
trio omaggia le radici della musica jazz. Due parole con il
trombettista, che sta vivendo un momento particolarmente florido.
Sarà Fabrizio Bosso a chiudere ambriaJazz 2012, domenica 5 agosto a Bormio. Una conclusione in bellezza
dopo ben sedici concerti entusiasmanti. Il celebre trombettista suonerà
nella Piazza del Crocifisso a Combo (ore 21) in trio con Alberto
Marsico (piano e organo hammond) e Alessandro Minetto (batteria) per un omaggio alla tradizione gospel in chiave soul.La serata, organizzata da ForteMente in collaborazione con il Comune di Bormio e il Centro di Chirurgia Avanzata e Odontoiatria Valtellinese del dott. Paolo Pianta, è dedicata con grande affetto ala memoria di Antonio “Toni” Colturi.
Il concerto di Bormio per ambriaJazz arriva in un momento particolarmente florido nel percorso di Fabrizio Bosso. Reduce dal successo di Enchantment, l’omaggio a Nino Rota inciso con la London Symphony, ha da poco pubblicato assieme a Javier Girotto il disco Vamos, ricco di suoni e ritmi latini, in cui è presente anche una cover del celebre brano A taste of honey, sigla di “Tutto il calcio minuto per minuto”.
- Due parole su questo lavoro che va alle radici della musica jazz.
E' un progetto nato assieme ad Alberto Marsico e Alessandro Minetto. Volevamo affrontare il repertorio gospel in una nuova chiave musicale. Abbiamo scelto le melodie più famose, le più adatte per essere interpretate in chiave jazz, lavorando molto sulle ritmiche. When the Saints Go Marching In , per esempio, l'abbiamo riletto con un ritmo afro. Nel concerto ci sono anche però alcuni brani originali.
- Suonerà in un luogo ricco di spiritualità, davanti ad una chiesa del Trecento. Che ne pensa?
Sarà sicuramente un motivo in più di ispirazione, le location possono influire molto sulla riuscita di un concerto. E' importante lasciarsi ispirare per suonare alcuni temi, come per esempio Amazing Grace che di solito è il brano che conserviamo per la fine o per il bis.
- E' già stato qui in Valtellina in inverno. Che impressione ha riportato del pubblico sondriese?
Sicuramente un pubblico molto attento, caloroso e preparato. Non ho suonato molte volte in queste zone, però le ricordo tutte con molto piacere, come l’ultima a Sondrio.
- Un suo giudizio sul festival ambriaJazz, giunto alla quarta edizione.
Non può essere che positivo. In tempi come questi, è difficilissimo organizzare con una certa continuità eventi culturali. Se si è arrivati alla quarta edizione, vuol dire sicuramente che dietro le quinte ci sono persone piene di entusiasmo e passione.
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