23 agosto 2012 - Il giudizio di Giancarlo Bettini sul
Governo e sulla decisione di abolire la Provincia di Sondrio: "Roma non è
più la nostra capitale".
Qual'è il brano musicale che fa parte di un'opera
verdiana e che per risentirlo gli spettatori chiedono sempre il bis? La
risposta è facile, elementare: “Il Va Pensiero” del Maestro di Busseto.
Brano che molta gente vorrebbe come inno esprimente il loro pensiero
politico, la libertà dalla schiavitù di Roma.Per me il Governo italiano oggi non c'è. Potrebbero darmi dell'ignorante, di colui che ignora che esiste un certo Monti, bocconiano, con tanto di Ministri non eletti dal popolo, ma da Napolitano per salvare la nazione Italia. Nazione sull'orlo del fallimento, dicono per colpa dell'inefficienza dei Governi precedenti. I cittadini italiani hanno speso più del necessario ed oggi abbiamo un piede nella fossa.
I cittadini hanno speso più del necessario? Col cavolo!!! Se sento qualcuno che, generalizzando, sostiene questa tesi lo avverto che è ad un passo dalla querela. Da parte di chi? Dei cittadini, e chi scrive è tra loro, che non hanno speso nulla più del necessario e che oggi sono trattati, agli effetti fiscali, come nababbi. Pagano, e pagheranno, con l'effetto Monti, tasse su tasse. In queste condizioni è logica la reazione da parte di buona parte dei cittadini, in particolare di quelli del nord che anelano la libertà, l'indipendenza dalla città delle grandi abbuffate, delle auto blu usate anche dai parlamentari per andare a fare la spesa alle proprie consorti.
Quindi, per noi che non abbiamo strafatto, il governo Monti non esiste. I denari il bocconiano li chieda esclusivamente a coloro che hanno scialacquato. Come? Con tutti i telefonini che hanno sotto controllo e con l'apertura dei piani sotterranei delle banche italiane e straniere. A noi valtellinesi, che abitiamo tra le Retiche e le Orobie, il bocconiano (e compagni) ha tolto l'Ente Provincia. Siamo in pochi e costiamo molto per quei bipedi romani.
Ho letto molti messaggi sui siti di Valtellina e Valchiavenna. Messaggi dei nostri concittadini, e sono solo quelli che per noi contano, che lamentano il gesto insano di Palazzo Chigi. Il Presidente della nostra Provincia Sertori combatte per cercare di far modificare la testa pensante bocconiana, ma riuscirà a poco. Noi non vogliamo unirci né a Lecco, né tanto meno a Como. Non vogliamo essere assorbiti da altri, ma insistiamo per l'autonomia della nostra storica Provincia. A mo' di Trento e Bolzano.
Dopo alcuni fatti avvenuti recentemente mi è dato di pensare male, alla Andreotti. “A volte si può azzeccare” diceva l'uomo che ha contribuito al far nascere la nostra malattia attuale: la povertà. Per quale motivo scrivo questo? Perché sta avvenendo qualcosa di pazzesco. Stiamo avallando il ritorno in valle degli orsi, dei lupi, dei cinghiali. Perfino la vicina Svizzera, nella persona del Sindaco di Brusio, sembra essersi innamorato degli orsi. Bestia, quest'ultima, che è stata ammazzata nella Confederazione Elvetica poco tempo fa. Ne concludo che Roma vede la nostra provincia montana come qualcosa di primitivo, un ritorno all'uomo delle caverne. I Polentoni saranno tardi nel comprendere, ma ricordiamo un vecchio detto “Scarpe grosse e cervello fino”. Finalmente abbiamo capito che Roma non è più la nostra Capitale, che desideriamo la più completa autonomia, l'impagabile libertà nell'agire.
Giancarlo Bettini
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