8 settembre 2012 - La lettura come evasione, come
apprendimento, come valido sostegno ad una crescita psicologica, emotiva
e critica dei giovani d’oggi: da questa visione ha preso le mosse
Makkie d’inkiostro, il gioco di lettura per i ragazzi della scuola
secondaria di primo grado promosso presso le biblioteche dell’Alta
Valtellina.
Il gioco, formulato come un quiz, prevedeva due momenti di incontro-scontro in biblioteca; tutte le domande erano attinenti i testi contenuti in una bibliografia selezionata.
Nel mese di luglio è stata effettuata la prima sessione di incontri
nelle biblioteche di Valdisotto, Valdidentro e Sondalo; mercoledì 5
settembre si è conclusa la seconda sessione.In una realtà in cui le alternative alla lettura sono molte e spesso accattivanti diventa sempre più difficile aiutare adolescenti e preadolescenti ad accostarsi al libro per il puro piacere di leggere e non per dovere scolastico. Gli stessi dati statistici, stilati a livello locale e nazionale, denunciano il progressivo abbandono della lettura da parte dei giovani dopo gli 11 anni, ossia una volta terminata la scuola primaria.
Proprio per scardinare l’associazione tra lettura di un libro e obbligo scolastico, l’iniziativa Makkie d’inkiostro si è basata sull’assoluta libertà di adesione da parte dei ragazzi, che avevano anche facoltà di scegliere i propri compagni di squadra. A conclusione del progetto si può affermare che se questa modalità di raccolta delle iscrizioni non ha premiato in termini numerici, sicuramente lo ha fatto sotto il profilo della motivazione e della attiva partecipazione dei concorrenti.
I ragazzi, organizzati in squadre, si sono sfidati e confrontati su romanzi, albi illustrati e giochi di parole, hanno discusso la modalità di assegnazione dei punti, hanno cercato di invalidare le risposte degli avversari ma soprattutto si sono divertiti, e con loro gli organizzatori. Molte rimangono le perplessità, gli aspetti da migliorare, tra cui quello relativo al maggior coinvolgimento dei giovani a cui mira l’iniziativa. Tuttavia, il ringraziamento spontaneo da parte dei ragazzi, in una realtà in cui la parola “grazie” sembra superflua, il loro divertimento e la loro richiesta di nuovi giochi di lettura per la prossima estate hanno confortato gli organizzatori e chi ha creduto in questo progetto, motivandolo a sfide future.
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