4 settembre 2012 - Il ricordo di Giancarlo Bettini di Rina Dell'Acqua.
Uno dei vecchi accessi al centro storico tiranese si
trova ad est della cittadina. Per raggiungerlo si parte dal campanile
della parrocchiale di S.Martino. L'antico accesso, l'antica porta, è
chiamata “bormina” ed è a quota notevolmente superiore rispetto alla
chiesa. Il tratto di strada da percorrere è denominato via Visconti
Venosta, tratto innumerevoli volte percorso da una donna devota a Dio e madre di un prete missionario che da anni opera in terre d'Africa.La mamma è mancata pochi giorni or sono, all'età di 89 anni, assistita dai propri cari. Rina Dell'Acqua ved. Robustellini da anni si era trasferita da Grosotto a Tirano, a pochi passi dalla citata Porta Bormina. Era una mamma speciale, direi all'antica. Faceva parte di quelle donne dai sani principi, madre che ha allevato i suoi numerosi figli alla spartana, capace di togliere dalla testa dei puelli i grilli ribelli. Li voglio elencare quei figli: Guido, don Mario, Ausilia, Gianni, Felicina, Florinda, Anna-Maria, Simona. Ho avuto, negli anni, molti incontri con don Mario, un missionario dalla innata simpatia.
Ho appreso molto sul vivere non facile degli indigeni nati nei Paesi nei quali ha operato ed opera anche oggi. Ogni volta, dopo averlo ascoltato, riflettevo: “Noi ci lamentiamo per piccole cose, gli africani sì che avrebbero motivo per lamentarsi veramente. I loro territori sono defraudati da coloro che li privano delle loro ricchezze esistenti nel sottosuolo provocando molte morti per mancanza di cibo e per malattia”.
Don Mario, in Africa, potrebbe giustamente pensare a sua mamma, potrebbe dire (sognando) “ci vorrebbe mamma Rina al comando dei Paesi che, da missionario, cerco di aiutare. Lei sì che, con le buone o con le cattive, metterebbe in riga gli sfruttatori dei beni altrui”. A don Mario, a tutti gli altri figli e penso anche a nome dei tiranesi, vanno le condoglianze per la dolorosa dipartita.
Giancarlo Bettini
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