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martedì 4 settembre 2012

VALTELLINA: LA SITUAZIONE ECONOMICA DELL'ARTIGIANATO

3 settembre 2012 - Il periodo delle vacanze si avvia verso la conclusione ed ecco che torna la nostra nuova rubrica economica.
Come avrete notato nel numero di apertura dell’11 luglio ultimo scorso, in modo molto leggero (ma è il “taglio” che vogliamo dare), abbiamo descritto anche la voce delle Aziende di Credito (Banche) che hanno descritto la situazione generale della economia della zona di “competenza” del giornale. Entriamo ora ad esaminare, volta per volta, i diversi settori economici. Affrontiamo in questo numero la situazione dell’Artigianato.
Questo settore dell’economia comprende ben 11 categorie.
Queste le principali: metalmeccanico (p.e. carrozzerie e lavorazione accessori per condizionamento), tessile/abbigliamento (p.e. sartorie e lavanderie), estetisti e parrucchieri, varie (p.e. fotografi), autotrasporto, edilizia, alimentari (p.e. panettieri e pasticceri), marmisti (p.e.cave e lavorazione delle sue estrazioni o
lavorazione del marmo o di altri materiali simili), legno (p.e. falegnami).
Nella zona del “tiranese” (da Aprica/Teglio) sono presenti 1.200/1.400 imprese di cui circa 600 sono iscritte alla “Associazione Artigiani”; quest’ultima ha il grande merito di svolgere anche il ruolo di “consulente” (quindi oltre la tenuta degli eventuali libri obbligatori, denunce dei redditi, tenuta libri paga, ecc.).
La consulenza,in questo settore (solitamente composto da piccolissime aziende), è vitale poiché rappresenta la “guida”per navigare anche in momenti di crisi come
l’attuale.
Gli standard del fatturato sono in generale calo, in alcuni casi anche in modo accentuato; esistono delle eccezioni.
In effetti se prendiamo il settore “edilizia”, legata ad altri settori quali legno, autotrasporti, marmisti, metalmeccanici, è in profonda recessione e trascina
i settori ad essa connessi.
La lungimiranza di questi piccoli operatori ha determinato la loro possibilità di sopravvivenza ed in certi casi anche aumento del fatturato “20-25%”).
Queste aziende artigiane si sono preparate all’innovazione di quanto il mercato poteva offrire: alcune hanno percorso il canale della esportazione, che li ha favoriti anche dal punto di vista dei pagamenti delle forniture, (sappiamo che le Aziende Pubbliche hanno termini di pagamento lunghissimi ed anche le Aziende Private soffrono di mancanza d liquidità e ritardano i pagamenti) e non lasciandoli completamente senza denaro necessario per continuare a produrre.
Altre hanno sfuttato al massimo i canali degli incentivi fiscali legali alle ristrutturazioni legate ai risparmi energetici e alla produzione di energia alternativa.
La maggior parte dei settori soffrono comunque dell’andamento negativo della
Economia italiana e mondiale
; vogliamo citare ad esempio il settore dei trasporti
(se la produzione diminuisce c’è meno prodotto da trasportare, senza contare la concorrenza non limpida in questo campo da parte dei paesi dell’est europa);
il settore marmisti ed estrattivi strettamente legati all’ edilizia, come sopra menzionato e l’edilizia in genere.
Molti altri settori sopravvivono, stringendo i denti, ed attendendo tempi migliori. Spesso riversano nell’attività risorse personali (risparmi), pur di non arrendersi. Altri soffrono, come soprammenzionato, per il non incasso di crediti vantati verso le Pubbliche Amministrazioni.
I contenziosi con le Banche sono abbastanza contenuti e riguardano soprattutto quegli operatori che nel corso dell’attività si sono sempre trovati in situazione di “sofferenza”. Per il momento molto rare si presentano le situazioni di chiusura delle attività a seguito di fallimento.
I rapporti con le Banche sono molto tesi sia per quanto riguarda la richiesta di nuovo Credito, sia per il costo complessivo applicato. A questo proposito è molto importante l’intervento effettuato da CCIAA di Sondrio e L’Ente Provincia di Sondrio che metteranno a disposizione l’importante somma iniziale di € 1.500.000 destinata a rafforzare i fondi rischi dei confidi (di tutte le categorie economiche) per agevolare l’erogazione di finanziamenti a medio e lungo termine, e a ridurne il costo grazie a tassi agevolati; con tale importo potranno essere sboccati finanziamenti per € 90/milioni , che potranno crescere sino ad € 120/milioni nel momento in cui Bim e Comunità Montane metteranno a disposizione altri € 500.000. Sicuramente un grosso “polmone” per l’imprenditoria della nostra provincia e costo del denaro molto più basso!!!
Per chiudere e parlando di prospettive future, si prevedono ulteriori contrazioni nei vari settori: dal tunnel non si vede ancora la luce. Il progetto “Fiducia Valtellina” summenzionato renderà sicuramente meno amaro l’accesso al credito bancario.
r.t.

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