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lunedì 29 ottobre 2012

LA DENUNCIA: "A TIRANO UN SISTEMA SIMILE A QUELLO MAFIOSO"

Pubblichiamo la lettera integrale dell'imprenditore tiranese Marco Gianoli apparsa sulla stampa locale. Il giornale rimane ovviamente a disposizione per le repliche di chi voglia intervenire e anche dell'amministrazione di Tirano.
Dopo mesi di lunga riflessione, mi sono deciso a mettere per iscritto i miei pensieri che, come libero cittadino, sento il dovere di esprimere a tutti. La mia e’ una semplice domanda che pongo in primis a me stesso e poi a tutti i miei concittadini e rappresentanti delle istituzioni locali, dal comune fino alle forze predisposte all’ordine.
Cosa sta succedendo a Tirano? Ho 44 anni,sono un piccolo artigiano appassionato del mio lavoro e soprattutto orgoglioso di continuare una tradizione lasciatemi in eredità da mio padre. Tutti i giorni sono a contatto con diverse persone e spesso sento in loro un disprezzo nei confronti della nostra politica nazionale. Come non dargli torto! E’ davvero uno schifo e la sensazione piu’ comune e’ quella di essere abbandonati dalle istituzioni.
Non voglio passare per santo, anzi, ma Tirano la conosco discretamente bene per capire che questo sistema ci sta portando, piano piano, all’abbandono di un interesse comune verso i propri interessi, dove tutto l’importante è apparire. La prima riflessione che faccio è che da un po' di tempo mi capita di assistere a situazioni spiacevoli: scene di spaccio alla luce del sole, risse in locali pubblici ad opera dei soliti noti: e piu’ ne combinano e più lasciano fare. So benissimo che le forze dell’ordine hanno le mani legate per colpa di leggi assurde, ma la gente comune e per bene vuole essere tutelata.
Dove vogliamo arrivare? Di questo passo prima o poi la gente si farà giustizia da sola. Ma arrivo al cuore della mia riflessione: da alcuni anni noto con amarezza che la gestione del bene pubblico a Tirano è affidata sistematicamente a un cosiddetto “cartello” dove si denotano conflitti di interesse talmente evidenti tra amministrazione pubblica e società private. Tante cose belle sono state fatte per rendere Tirano più bella, piu’ vivibile, soprattutto riguardo alla risorsa principale che è il turismo, ma le risorse economiche e le spese vanno distribuite più coerentemente e non a vantaggio dei soliti.
La mia può sembrare una polemica che a molti potrebbe dare la sensazione di un artigiano che non lavora e che si lamenta in continuazione. Non è così ripeto. Non è così qui stiamo parlando di soldi pubblici non di privati. Le mie sono parole forti e non così difficili da dimostrare, ma per chi vive la realtà di Tirano è tutto così chiaro e alla luce del sole che chi non se ne accorge o non ci vede o fà finta di non vedere.
Certi sorrisi e certi personaggi a Tirano lasciano il tempo che trovano: è soltanto la dimostrazione che questi individui usano i poteri istituzionali per i propri interessi e non per il bene comune. Per non parlare di quelli che io chiamo “leccac…”: mi vien da ridere a vederli lì come cagnolini in cerca di chissa cosa. Evviva la politica “malata”, evviva i “leccac…” e un benvenuto al sistema molto simile a quello “mafioso”che sta arrivando a Tirano, in maniera così fine, impercettibile. Cosi’ padrone dei nostri pensieri.
Marco Gianoli

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