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sabato 27 ottobre 2012

LA FRANA DEL COPPETTO, IL TERREMOTO DEL CENTRO ITALIA

Amici lettori, perdonatemi se a volte riporto miei brani di articoli pubblicati tempo fa. Lo faccio per il motivo che vedo forti correlazioni tra lo ieri e l'oggi. Scusatemi ancora se riprendo alcuni articoli tratti dalla mia decennale rubrica “L'Ingenuo Polentone Controcorrente”. Se avrete la bontà di leggermi sino alla fine ne capirete il significato... (Di Giancarlo Bettini)
ZAMBERLETTI E I FANFARONI RADICAL-CHIC (26.7.1987)

19 luglio. Partecipiamo alla S.Messa in questa brutta, memorabile domenica di luglio. Il parroco invita alla preghiera e ricorda le vittime dell'alluvione nostra. Poco lontano il fiume Adda è in piena. Non sappiamo se la situazione migliorerà o peggiorerà. All'omelia la parabola del grano e della zizzania, dell'erba buona e dell'erba cattiva. In queste giornate l'erba buona la troviamo nelle Forze dell'Ordine, nei Vigili del Fuoco, nei volontari della Croce Rossa, in tutti gli addetti della Protezione Civile. Un cenno particolare alle Imprese valtellinesi. L'erba cattiva, la zizzania, ci consideriamo noi, semplici cittadini che, passivi e curiosi, stiamo alla finestra.
21 luglio. La persona giusta al posto giusto. Così ci piace definire il Ministro Zamberletti. A Zamberletti, al quale va la nostra riconoscenza, vogliamo esternare un desiderio. Noi, zizzania, a mo' della parabola, potremo convivere con il grano, con l'erba buona, se guidati. Potremo essere di aiuto, utili alla collettività, se adeguatamente preparati. Perciò attendiamo di essere coinvolti, in futuro, di far parte di quei volontari, molti, che attendono un solo cenno per partecipare con ordine.
23 luglio. Qualche gruppo politico ha chiesto le dimissioni di Zamberletti. A noi quei parolai tinti di verde o di altri colori non interessano. Continuiamo a difendere Zamberletti ed a ritenerlo all'altezza della carica che ricopre. Semmai le responsabilità sono da attribuire ai politici ante-Zamberletti. Lasciamo lavorare chi lavora bene. L'Italia è piena di fanfaroni, di erbe cattive difficilmente trasformabili in erba buona. Lasciamo le critiche agli intellettuali da salotto, ai radical chic.
FOSSERO TUTTI ZAMBERLETTI (9.8.1987)
L'Italia, da anni, ha bandito la parola merito. La carriera dell'uomo, le varie tappe, sono segnate dalle conoscenze, dalle raccomandazioni, dalle tangenti. Se a questo aggiungiamo il disastro provocato dall'appiattimento, dal livellamento che i Sindacati che sino a ieri hanno propugnato, abbiamo in quadro completo del bipede italiano. Quando Cossiga ha affidato a Goria l'incarico per la formazione del nuovo governo eravamo felici, pensavamo ad una ventata di aria nuova. Ci eravamo tremendamente illusi. Non la persona giusta al posto giusto. Il risultato: la losca spartizione dei Ministeri in funzione delle faide politiche. Così abbiamo visto uno Zamberletti escluso seppur imbiancato sui luoghi traballanti della nostra Italia in anni difficili. La poltrona non la si mantiene lavorando, rischiando, sudando, ma aggirandosi nei labirinti delle segreterie dei partiti romani, inginocchiandosi a qualche mamma santissima. Come diceva Bartali “è tutto sbagliato, è tutto da rifare”.
NO AL LAGO DI S.ANTONIO MORIGNONE (5.6.1988)
Gli abitanti di una cittadina tagliata in due dal corso del fiume Adda, Tirano, domenica scorsa si sono recati alle urne in occasione del referendum. La popolazione era chiamata, contrariamente a quanto avviene nella nostra Italia, per proporre, non per abrogare. Al referendum ha aderito il 60% degli ultra sedicenni. La maggioranza dei votanti si è espressa per il no al lago. La popolazione ha risposto all'invito, alla richiesta del Ministro per la protezione Civile, Remo Gaspari. Risultato: il lago di S.Antonio Morignone non si deve fare Referendum consultivo, ma il responso a nostro avviso, deve far meditare i politici nel prossimo futuro. Tirano ha detto no al lago in modo chiaro, inequivocabile. La responsabilità politica sarà enorme, la riflessione d'obbligo.
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Dai tre stralci sopra riportati il lettore giovane potrà trovare qualche indicazione su quanto avvenuto. Vanno messe in risalto alcune cose:
  • il Capo del Governo Goria ha sostituito Zamberletti con Gaspari.
  • Gaspari era al mare e non si era accorto di quanto di tragico stava accadendo in Valtellina
  •  Messo al corrente Gaspari non ha più trascurato la valle e gli siamo riconoscenti
  • Gaspari, forse pressato da qualcuno, era favorevole alla formazione del nuovo lago
  • Tirano ha detto "no"  e chi scrive ha avuto la fortuna di conoscere, in Valmalenco, uno dei massimi geologi che hanno operato sulla frana. Questo luminare mi ha detto che la formazione del lago sarebbe pericolosa perchè il versante a lato della frana presenta ancora tratti di instabilità. Potremmo avere un secondo effetto Vaiont.
Sono poi andato, con il nulla osta del Sindaco di Bormio, in Comunità Montana di Bormio per studiare il progetto definitivo. Detto progetto escludeva il lago quindi sono ritornato nella mia cittadina tranquillo.
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Per quale motivo ricordo oggi quanto accaduto da noi nel 1987? Perchè ieri diversi addetti alla Protezione Civile sono stati condannati a più anni di galera per avere male informato sul terremoto che ha colpito l'Aquila e il centro Italia. Non spendo una parola sul merito dell'avvenuto, sono totalmente ignorante in materia. Mi permetto però di esprimere il mio pensiero su punti che non riguardano la sopra citata condanna. Non vorrei che alla fine la colpa ricadesse sul governo Berlusconi. Il governo in quella occasione si è mosso con celerità e buon senso. Berlusconi e il suo governo non possono che essere ringraziati. Solo degli ignoranti (nel senso che ignorano) possono accusare il governo di ritardi nella ricostruzione del centro storico dell'Aquila. Sono architetto ed ho operato nel restauro di alcune antiche chiese nella mia valle, in Valtellina. Il restauro è avvenuto dopo la famosa frana del Coppetto. Con la legge Valtellina i parroci hanno avuto, per il restauro di numerose chiese, una buona parte dei denari occorrenti. Anche per questo deve essere ringraziato il Governo di allora. Per finire mi rivolgo agli ignoranti che non conoscono quanto tempo richiedono i restauri dei fabbricati, in particolare per i monumenti sacri. Le Sovrintendenze giustamente devono andare con i piedi di piombo prima di rilasciare i nulla osta. Tempi occorrono ai progettisti per i sopralluoghi e per i progetti, agli Ispettori per controllare i progetti stessi. Quindi, pur conoscendo quanto è triste rimanere fuori casa per tanto tempo, abbiate pazienza cittadini aquilani e pensate anche alle vostre colpe, quelle di aver costruito, in zone sismiche, fabbricati non idonei.
Giancarlo Bettini

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