L'archivio del portale di informazione e commercio INTORNO TIRANO (www.intornotirano.it)

Etichette

giovedì 29 novembre 2012

"CASE CHIUSE" MASCHERATE DA CENTRI MASSAGGIO: ARRESTI IN PROVINCIA DI SONDRIO

28 novembre 2012 - E' stata sgominata dai Carabinieri di Bolzano un'organizzazione dedita allo sfruttamento della prostituzione operativa anche nelle province di Sondrio, Trento e Lecco.
Quattro “case chiuse” mascherate da centri massaggio, dove si prostituivano ragazze di etnia cinese costrette a lavorare con turni massacranti, sono finite nel mirino dei Carabinieri Comando Provinciale di Bolzano che, a conclusione di un’indagine durata diversi mesi, stanno eseguendo una vasta operazione anticrimine che interessa anche le Province di Trento, Sondrio, Ravenna e Lecco.
Cento Carabinieri sono stati impegnati nell'arresto di sei individui cui viene contestato il reato associativo (416 del Codice Penale) finalizzato all’induzione e allo sfruttamento a livello “industriale” del mercato del sesso. Per ora sono quattro gli immobili sequestrati e decine le perquisizioni ancora in corso su tutto il territorio nazionale.
Al vertice dell’organizzazione, la cinese ZHANG Ling, classe 1961, residente a Delebio, ma domiciliata a Trento; è ritenuta responsabile di avere costituito, organizzato e diretto l’associazione a delinquere occupandosi direttamente del reclutamento delle donne. Tra le persone arrestate altre due sono della Provincia di Sondrio:
  • Giorgio Pedranzini (classe 1950, residente a Delebio, ma domiciliato a Trento), si prodigava quale “tuttofare” dell’organizzazione, individuavando, per esempio, i locali da affittare, svolgendo anche i relativi adempimenti burocratici.
  • Carlo Greco (classe 1959, residente a Dubino), definito una “testa di ponte” o prestanome del sodalizio, in grado di garantire idonea copertura per la stipula del contratto d’affitto e le relative utenze per il centro massaggi di Bolzano.
Le donne, solo di etnia cinese, venivano reclutate attraverso inserzioni su riviste cinesi, allettate da promesse di attività lavorative lecite con la prospettiva di uno stipendio garantito fino a 3500 € al mese e poi costrette – pena l’allontanamento immediato - a prostituirsi all’interno dei centri massaggio: ogni prostituta arrivava a soddisfare una media di circa 25 clienti al giorno e ciascun centro era in grado di gestire anche 1300 chiamate giornaliere.
In pochi mesi, l’organizzazione era riuscita a garantirsi un enorme successo economico tanto da riuscire ad ipotizzare in tempi rapidi anche l’apertura di un altro centro a Merano (BZ).

Nessun commento:

Posta un commento