28 novembre 2012 - E' stata sgominata dai Carabinieri di
Bolzano un'organizzazione dedita allo sfruttamento della prostituzione
operativa anche nelle province di Sondrio, Trento e Lecco.
Quattro “case chiuse” mascherate da centri massaggio,
dove si prostituivano ragazze di etnia cinese costrette a lavorare con
turni massacranti, sono finite nel mirino dei Carabinieri Comando
Provinciale di Bolzano che, a conclusione di un’indagine durata diversi
mesi, stanno eseguendo una vasta operazione anticrimine che interessa anche le Province di Trento, Sondrio, Ravenna e Lecco.Cento Carabinieri sono stati impegnati nell'arresto di sei individui cui viene contestato il reato associativo (416 del Codice Penale) finalizzato all’induzione e allo sfruttamento a livello “industriale” del mercato del sesso. Per ora sono quattro gli immobili sequestrati e decine le perquisizioni ancora in corso su tutto il territorio nazionale.
Al vertice dell’organizzazione, la cinese ZHANG Ling, classe 1961, residente a Delebio, ma domiciliata a Trento; è ritenuta responsabile di avere costituito, organizzato e diretto l’associazione a delinquere occupandosi direttamente del reclutamento delle donne. Tra le persone arrestate altre due sono della Provincia di Sondrio:
- Giorgio Pedranzini (classe 1950, residente a Delebio, ma domiciliato a Trento), si prodigava quale “tuttofare” dell’organizzazione, individuavando, per esempio, i locali da affittare, svolgendo anche i relativi adempimenti burocratici.
- Carlo Greco (classe 1959, residente a Dubino), definito una “testa di ponte” o prestanome del sodalizio, in grado di garantire idonea copertura per la stipula del contratto d’affitto e le relative utenze per il centro massaggi di Bolzano.
In pochi mesi, l’organizzazione era riuscita a garantirsi un enorme successo economico tanto da riuscire ad ipotizzare in tempi rapidi anche l’apertura di un altro centro a Merano (BZ).
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