1 novembre 2012 - Si è tenuta ieri mattina a Sondrio la conferenza stampa di
presentazione del progetto sperimentale di prevenzione del suicidio “Dopo la Malaombra”, che è stata molto partecipata.
Sono intervenuti il dott. Giulio Boscagli, assessore
regionale alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà
Sociale al momento dell'approvazione del progetto, la dott.ssa Caterina
Perazzo, Direttore sociale dell’ASL della provincia di Sondrio, la
dott.ssa Beatrice Stasi, Direttore amministrativo dell’Azienda
Ospedaliera Valtellina e Valchiavenna, il Prof. Aldo Bonomi, Direttore
del Consorzio AASTER, il Dott. Mario Ballantini, Direttore del
Dipartimento di Salute Mentale.Per primo ha parlato Giulio Boscagli sottolineando l’importanza di questo progetto su un territorio come quello della provincia di Sondrio, colpito in maniera così significativa dal fenomeno del suicidio.
Caterina Perazzo ha continuato dicendo che: «è necessario affrontare insieme un’emergenza... perché il problema c’è e su questo credo che si possa costruire, questa è un’azione vera di comunità. Per farlo bene questo progetto deve essere dentro la <
In seguito è intervenuto Aldo Bonomi, che ha preso parte fin dall’inizio al gruppo di lavoro della Malaombra e oggi sostiene il progetto “Dopo la Malaombra”: «La prima cosa che mi pare importante sottolineare è come sia iniziata la mobilitazione sociale e culturale attorno al problema: se non ci fosse stata la parrocchia di Tresivio dove abbiamo iniziato, questo progetto oggi non ci sarebbe.
Il vero patrimonio del progetto che rimarrà al territorio è il gruppo degli operatori delle tre organizzazioni del sociale che se ne occupano: Il Gabbiano, la Navicella e il Consorzio Sol.Co. Il compito nostro è di non far cadere questo patrimonio di competenze e saperi che restano sul territorio. Il vero scopo è che alla fine in Valtellina, grazie al progetto, nessuno di quelli che hanno avuto la "malaombra" in casa possa più dire "sono solo".
In Italia i tassi di incidenza del suicidio per 100.000 abitanti sono intorno al 5, ma ci sono delle zone dove questi dati sono più che doppi, c’è l’area soprattutto del nord Italia dove il fenomeno è più rappresentato, fra cui è compresa anche la provincia di Sondrio.
Nell’ambito di “Dopo la Malaombra” è già nato un sito web, www.malaombra.it, realizzato dal responsabile comunicazione del progetto, Sergio Segio, impegnato a fornire, anche agli operatori dei media, informazioni continue e aggiornate.
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