30 gennaio 2013 - Uscendo dalle mura fortificate di Porta
Milanese, al bivio di due strade che si lasciano alle spalle la città
abduana, ci si imbatte in un Cristo di legno.
Transitando in tale luogo, chi ha orecchie per udire, sentirà il grido
di Don Lorenzo Milani: “I care!” Avrò cura! (Di Bernardo Gabriele
Ferrari)
Dobbiamo avere cura di ciò che hanno tramandato i nostri
vecchi, anche solo per rispetto, se non abbiamo fede o se l’abbiamo
perduta. Questo Cristo ha bisogno di essere deposto, pulito, lavato,
unto con olio conservativo.La grata con Gesù come un uccello in gabbia va eliminata e sostituita da un vetro, che lo protegga dalle intemperie e da mani sacrileghe. I tubi della vecchia fontana, non più esistente, vanno eliminati e davanti al crocefisso va posizionata una piccola panchina in sasso, per la posa del gerlo e per una preghiera. Lasciamo uno spazio anche per i fiori, per le candele e per eventuali roseti.
Ricordiamoci che l’impossibile dobbiamo farlo subito; per i miracoli tutti possiamo aspettare tre giorni…
“Il Cittadino Tiranese” Bernardo Gabriele Ferrari
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