21 febbraio 2013 - Per le ACLI il prossimo appuntamento
elettorale, evidenzia, in tutti i suoi aspetti, le fatiche del nostro
paese a guardare avanti e trovare una propria strada.
Danilo Ronconi, presidente provinciale delle ACLI di
Sondrio, fotografa la situazione “La campagna elettorale ridotta a
marketing, il confronto ridotto a scontro e la partecipazione dei
cittadini sempre più passiva rappresentano l’impoverimento della
politica in atto”."C’è molto da fare - continua Ronconi - e quindi con umiltà proponiamo in questo documento alcune nostre idee per cominciare a muovere dei passi verso la giusta direzione:
- Lavoro per tutti, tutti al lavoro. Il tema dell’occupazione deve essere la priorità assoluta del prossimo parlamento, la situazione è preoccupante, serve urgentemente invertire la tendenza attuando politiche di sostegno all’economia reale finalizzandole alla creazione di nuovi posti di lavoro. Serve una visione di lungo respiro in cui prevalga la costante attenzione al lavoro come strumento di sviluppo dell’uomo e della sua comunità e all’uomo come soggetto e non oggetto del lavoro. Una persona senza lavoro è una persona priva della propria identità e dignità come lo è una persona asservita al lavoro. Un lavoro svolto senza passione priva l’economia della risorsa più importante per lo sviluppo: la capacità creativa insita nell’uomo; come un lavoro asservito alla cupidigia priva l’economia della sua dimensione più civile e sociale: la solidarietà.
- La Solidarietà promuove la persona. Il welfare è a una svolta, passare da sistema di politiche d’assistenza a sistema di promozione umana, con ciò la risposta al bisogno sociale è innanzitutto un atto sussidiario rivolto alla persona, alle famiglie e alle comunità per aiutarli a superare il bisogno sia che esso rappresenti uno stato momentaneo oppure una condizione di disagio prolungato. Le politiche sociali di un paese sono il primo strumento di misurazione della propria civiltà.
- Valorizzare i giovani per dare futuro. Oggi i giovani sono testimoni di un paradosso, una società con risorse maggiori rispetto alle precedenti ma meno attrezzata per accompagnarli e orientarli alla creazione di una professione e all’inserimento nel mondo del lavoro. Una società che ha allungato paternalisticamente l’età della giovinezza per lasciarli nella fase adulta in situazioni di elevata precarietà. Occorre quindi investire seriamente nella formazione, e in particolare nella scuola, nelle professioni tecniche, nella ricerca e nell’università che devono essere riqualificate per formare cittadini e lavoratori capaci di operare per la costruzione di un paese migliore. Contemporaneamente è necessario investire sull’inserimento lavorativo dei giovani, loro possono apportare dinamismo e innovazione al nostro sistema economico.
- Sostenere la famiglia rafforza la società. Nel nostro Paese la famiglia ha confermato di essere una preziosa risorsa di coesione sociale e di solidarietà, soprattutto nelle fasi di crisi. Chi mette alla luce dei figli garantisce al paese nuove preziose risorse umane e sociali, opera per il futuro del nostro paese. Serve un rilevante sostegno: dall’equità fiscale sui carichi familiari all’ideazione di politiche che permettano alle famiglie di avere il numero di figli desiderato; dall’attivazione di servizi di sostegno per la conciliazione famiglia-lavoro al supporto delle funzioni di cura che le famiglie si accollano in situazione di persone fragili e non autosufficienti.
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