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venerdì 22 febbraio 2013

"SERVONO COMUNI PIU' GRANDI E LE TANGENZIALI DI TIRANO E MORBEGNO"

21 febbraio 2013 - Alla vigilia delle elezioni politiche e regionali, le Associazioni di rappresentanza delle imprese valtellinesi (Confindustria, Ucts, Coldiretti e Confartigianato) si rivolgono ai candidati per indicare le priorità di rilancio dell’economia locale.
La prima istanza, che fa da necessaria premessa a tutte le altre, è un forte richiamo allo spirito di servizio verso la cittadinanza, nonché ai principi etici e di rispetto delle regole, che dovrebbe caratterizzare la politica prima ancora che ogni altra attività.
Le azioni auspicate e richieste per difendere e migliorare la competitività del territorio sono molteplici. Prima di tutto, appare necessaria una particolare attenzione ai territori di montagna come il nostro, dove vivere e lavorare è fatalmente più costoso che altrove, anche attraverso l’istituzione di un assessorato regionale con deleghe specifiche per le aree montane; territori tanto preziosi quanto delicati, da tutelare sotto tutti gli aspetti per promuovere un’adeguata valorizzazione delle tante eccellenze presenti in loco, dall’offerta turistica a quella dei prodotti tipici dell’agroalimentare.
La provincia di Sondrio, tuttavia, non può sperare di vincere la difficile competizione con altri territori montani se non migliora la propria raggiungibilità. In questa prospettiva, la finalizzazione del progetto di grande viabilità di accesso alla Valtellina, con le tangenziali di Tirano e Morbegno, e l’implementazione di investimenti sulla ferrovia volti a migliorare tempi di percorrenza e livello di servizio, costituiscono interventi obbligati se non si vuole rimanere ai margini dei mercati nazionali e internazionali. Oltre al fatto che comunque, da subito, deve
essere messo in sicurezza l’intero percorso della strada statale.
Le politiche di sviluppo della provincia di Sondrio devono fare leva sulle risorse naturali di cui il territorio è ricco. Bisogna intervenire sulle acque, riprendendo in esame i percorsi normativi volti a garantire una maggiore compartecipazione del territorio nella gestione dei benefici derivanti dall’utilizzo idroelettrico delle acque, garantendo se possibile a famiglie e imprese energia elettrica a costi agevolati. E bisogna condividere, per poi realizzare in tempi rapidi, progetti e attività per l’attivazione di una reale filiera nel comparto bosco-legno.
Il turismo va non solo difeso, ma ulteriormente promosso con maggiore unità d’intenti. Occorre affrontare - anche attraverso un intervento diretto da parte della Regione Lombardia - il problema dell’esposizione debitoria delle società di gestione degli impianti di risalita, su cui si regge gran parte dell’attrattività invernale di Valtellina e Valchiavenna. Relativamente al turismo invernale occorre valutare - in una logica unitaria e sinergica – politiche di promozione del territorio complementari a quelle tradizionali.
Le aziende, colpite dalla crisi, faticano a rimanere sul mercato, sempre più spesso per mancanza di liquidità. Il credito alle imprese va sostenuto con tutti gli strumenti possibili, tutelando il distretto bancario locale e valorizzando l’azione mutualistica svolta dai consorzi fidi. Anche le istituzioni devono avere il coraggio di riformarsi radicalmente.
È necessario progettare e realizzare un nuovo assetto amministrativo con comuni più grandi, più capaci di lavorare in rete e più aperti alle ragioni della semplificazione amministrativa e burocratica.
Le esigenze sono tante, ma il territorio non può più aspettare. Le imprese auspicano un forte impegno per il rilancio dell’economia e del lavoro, secondo le direzioni indicate, da parte di tutti i candidati che a valle della tornata elettorale avranno un seggio da consigliere o da parlamentare. 

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