21 aprile 2013 - Se siete giovani e non altruisti passate
oltre e non leggete questo articolo. O per meglio dire, se nessuno vi ha
rammentato alcune cortesie è inutile che leggiate questo mio scritto
poiché sarebbe tempo perso per voi e le mie parole sarebbero buttate al
vento. (Di Ezio Maifrè)
Parlare ai sordi o per chi non vuol sentire è inutile, in particolare per la gente egoista e che bada ai propri comodi. Queste mie parole, alcuni giovani, le capiranno quando saranno anziani o anche malmessi in salute , perché anche ai giovani può mancare purtroppo la salute.
Il fatto: quest’oggi, domenica 21 aprile, in una chiesa affollata del mio paese, ho visto qualcosa che non mi è piaciuto! Ho intuito il perché anche nel nostro Paese Italia alcune cose vanno di traverso. Penso che il motivo sia che a molti di noi manchi una certa etica civile e morale. In poche parole: molti badano ai propri comodi e fanno sfacciatamente i propri interessi e , nel caso che cito, persino nella casa del Signore.
Mi scuso, ma la mia dannata caratteristica è quella di osservare la gente e il loro comportamento anche nei minimi particolari e poi meditare, scrivendo serenamente quello che penso giusto o sbagliato che sia.
Oggi in quella chiesa che citavo ho visto delle nonne, delle mamme con in braccio i loro figlioli o i loro nipotini. Con loro ho visto persone anziane dritte in piedi accanto ai banchi della chiesa ad ascoltare la sacra funzione, mentre graziosi ragazzi/e erano comodamente seduti nei banchi. A quel baldi giovani seduti comodamente con accanto le nonne e gli anziani affaticati per lo stare in piedi a lato dei banchi non è passato per il capo di cedere il loro posto a sedere. Ho osservato bene. Quei ragazzi/e comodamente seduti non erano giovani paralitici, anzi erano bei ragazzi, eleganti, ben vestiti e, probabilmente intelligenti , ma a mio parere dal comportamento poco gentile o etico. Peggio: alcuni di loro avevano i genitori accanto.
Ma perché questo mio brontolare? Subito detto: ai miei tempi, quando capitavano questi casi, il giovane educato chiedeva alla persona anziana o affaticata se voleva sedersi occupando il proprio posto a sedere. Forse al giorno d’oggi questa regola non vale più? I miei professori ci rammentavano che dalle piccole cose si vede l’uomo che sa fare le grandi cose. Cedere il proprio posto volontariamente ad una persona anziana e affaticata è una piccola cosa caritatevole e di cortesia che però denota la persona che saprà fare anche le grandi opere di carità e di bontà. O forse al giorno d’oggi impera il detto: chi primo arriva meglio alloggia? Questo brutto comportamento balza all’occhio soprattutto in chiesa, luogo per eccellenza dove la carità è di casa e dove la comprensione dovrebbe essere al primo posto.
Il parroco, per prima cosa, dovrebbe insegnare ai giovani la cortesia e la buona etica di cedere il posto a sedere agli anziani, in particolare in questa parte dell’anno 2013 nel quale sono avvenuti avvenimenti eccezionali e storici da ricordare ai posteri. Ma, per quanto ho potuto vedere oggi in chiesa, sembra che certi giovani abbiano dimenticato le cortesie d’altri tempi.
Ezio Maifrè
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