26 aprile 2013 - "Martedì scorso abbiamo diffuso una lettera
aperta ai soci dell’AEVV in cui abbiamo chiesto a nome delle imprese
artigiane operanti nel settore termico uno stop alle attività della
controllata AEVV Impianti".
La stessa sera durante un incontro tecnico con numerosi
operatori la questione è tornata all’attenzione e con un “Ordine del
giorno” approvato dalle imprese presenti e condiviso anche da alcuni
progettisti si chiede di nuovo l’intervento dei soci della capogruppo
AEVV e alle associazioni di categoria affinché sia presa in
considerazione la possibilità di ricorrere all’Autorità Garante del
Mercato e della Concorrenza (Antitrust).Il 24 aprile scorso si è tenuta l'assemblea dei soci della capogruppo AEVV e dal resoconto giornalistico della stessa siamo venuti a conoscenza delle dichiarazioni scomposte e a tratti arroganti del Presidente Nicola Giugni di fronte alla lettera aperta.
Appare stucchevole il richiamo ai principi della concorrenza e del libero mercato da parte di chi amministra una realtà sostanzialmente pubblica e ci auguriamo che certe affermazioni siano dettate dall’ansia di dover rispondere di fronte all’autorevole platea dei soci. .
Le imprese non possono accettare lezioni di questa natura da parte di chi guida la società in virtù di una nomina politica. Abbiamo letto di un invito ad abbandonare la logica del “lamento” di fronte alla crisi ; se la partita in gioco non fosse molto seria tale appello non meriterebbe nemmeno di essere commentato. Parlare di “lamento” significa non conoscere la storia del mondo artigiano ; di una categoria che ha contribuito alla crescita economica della nostra provincia e vuol dire vivere fuori dalla realtà. Basterebbe uscire dalle dorate stanze dei consigli di amministrazione ed entrare nelle botteghe la mattina presto o la sera tardi dopo una giornata di duro lavoro per avere contezza della reale situazione. C'è una differenza abissale quando ci si trova nel mercato a dover fronteggiare la concorrenza di una società pubblica o a capitale prevalentemente pubblico.
Basterebbe chiedersi semplicemente : chi si accolla il rischio d'impresa e chi paga nel caso di una perdita?
In queste realtà pagano i cittadini mentre nelle imprese artigiane - come in tutti i soggetti privati - il rischio d'impresa è sulle spalle degli imprenditori che rischiano in proprio. Queste elementari regole della democrazia economica si insegnano nei corsi base di economia che evidentemente la casta locale non ha frequentato. Il nostro non era un appello alla politica ma al senso di responsabilità dei soci; considerata la reazione alla legittima istanza, a questo punto ci rivolgiamo direttamente a coloro che siedono nei consigli di amministrazione delle due società.
E lo facciamo attraverso la stampa nella convinzione che gli interessi in gioco non sono riconducibili ad una diatriba fra soggetti privati ma al contrario interessa anche i cittadini-contribuenti e il territorio in cui vivono e lavorano.
Al presidente abbiamo già risposto e lo stesso invito lo rivolgiamo ai consiglieri di amministrazione e cioè al Vicepresidente Claudio De Campo e ai consiglieri di AEVV Menesatti Paride, Negri Fabio, Semeria Edoardo, Bondiolotti Ferdinando e Occhi Alberto.
Un analogo invito lo rivolgiamo anche ai vertici della controllata e cioè al Presidente Fabio Negri, ai consiglieri Claudio De Campo e Ferdinando Bondiolotti unitamente al Procuratore Speciale Carlo Bernardi. Da parte nostra non abbiamo nessuna intenzione di mollare la presa e riteniamo che la questione non sia per nulla chiusa ; valuteremo presto altre azioni fra cui una raccolta firme a livello provinciale mentre a livello nazionale proseguiremo la battaglia già avviata con il Governo e il Parlamento affinché si ponga fine a livello legislativo ad una vera e propria alterazione del mercato.
Renato Vergottini- Vicepresidente Provinciale e Presidente Categoria Metalmeccanici Installatori e Manutentori Impianti
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