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domenica 23 giugno 2013

260.000 VISITE SUL SITO DELLA CONFRATERNITA DEL CHISCIÖL

www.confraternitadelchisciol.com. Queste sono le lettere da battere sui tasti del vostro computer per “sentire” il profumo del chisciöl. E’ un profumo di casa nostra, di farina nera, bianca, di formaggio di casera che mai stanca la bocca; è sapore leggero e delicato di strutto, fine come la brezza Poschiavina. (Di E. Maifrè)
Ormai più di 260.000 di noi si sono leccati le dita scrutando per benino il sito della Confraternita su Internet . Siamo sicuri che più di duecentosessantamila sono gli amori sbocciati per la frittella tipica tiranese. Ma battere i tasti sulla tastiera del Computer per “aprire “ il sito ora è cosa buona, ma non sufficiente. Occorre battere la strada odorosa del chisciöl visitando nel tiranese, uno per uno, i ristoranti Associati dove si potrà gustare la squisita frittella con tenero cicorino, accompagnando il tutto con i deliziosi vini valtellinesi. Chi assaggia il chisciöl nella sua squisitezza rimarrà piacevolmente stupito.
Il suo aspetto è invitante, è reso irresistibile dall’intenso profumo di formaggio fuso e rosolato che invade quasi completamente la superficie della frittella ben cotta e croccante. E’ un piacere sicuro per il palato, reso ancora più pieno e intenso se accompagnato tra un boccone e l’altro da tenera insalata e innaffiato con leggere ma frequenti sorsate di vino rosso, rigorosamente valtellinese.
In valle si dice che “un chisciöl tira l’altro” ed è vero poiché quando si giunge alla sazietà permane ancora il sottile desiderio dell’assaggio. La sensazione di sazietà però è dolce e non è spossatezza di stomaco, ma un delizioso e diffuso benessere che distende le membra e ravviva lo spirito facendo dimenticare l’inquietudine della vita moderna.
La spiegazione può essere nei principi attivi della farina del grano saraceno (Fagopyrum sagittatum ) anche se i nostri vecchi preferivano pensare che la tranquillità di spirito che ci pervade dopo aver abbondantemente mangiato chisciöl è dono divino dato ai tiranesi.
e.m. 

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