www.confraternitadelchisciol.com. Queste sono le lettere da
battere sui tasti del vostro computer per “sentire” il profumo del
chisciöl. E’ un profumo di casa nostra, di farina nera, bianca, di
formaggio di casera che mai stanca la bocca; è sapore leggero e delicato
di strutto, fine come la brezza Poschiavina. (Di E. Maifrè)
Ormai più di 260.000 di noi si sono leccati le dita
scrutando per benino il sito della Confraternita su Internet . Siamo
sicuri che più di duecentosessantamila sono gli amori sbocciati per la
frittella tipica tiranese. Ma battere i tasti sulla tastiera del
Computer per “aprire “ il sito ora è cosa buona, ma non sufficiente.
Occorre battere la strada odorosa del chisciöl visitando nel tiranese,
uno per uno, i ristoranti Associati dove si potrà gustare la squisita
frittella con tenero cicorino, accompagnando il tutto con i deliziosi
vini valtellinesi. Chi assaggia il chisciöl nella sua squisitezza
rimarrà piacevolmente stupito.Il suo aspetto è invitante, è reso irresistibile dall’intenso profumo di formaggio fuso e rosolato che invade quasi completamente la superficie della frittella ben cotta e croccante. E’ un piacere sicuro per il palato, reso ancora più pieno e intenso se accompagnato tra un boccone e l’altro da tenera insalata e innaffiato con leggere ma frequenti sorsate di vino rosso, rigorosamente valtellinese.
In valle si dice che “un chisciöl tira l’altro” ed è vero poiché quando si giunge alla sazietà permane ancora il sottile desiderio dell’assaggio. La sensazione di sazietà però è dolce e non è spossatezza di stomaco, ma un delizioso e diffuso benessere che distende le membra e ravviva lo spirito facendo dimenticare l’inquietudine della vita moderna.
La spiegazione può essere nei principi attivi della farina del grano saraceno (Fagopyrum sagittatum ) anche se i nostri vecchi preferivano pensare che la tranquillità di spirito che ci pervade dopo aver abbondantemente mangiato chisciöl è dono divino dato ai tiranesi.
e.m.
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