3 luglio 2013 - Il mondo è bello perché è vario e ogni testa
è un Mondo a sé.
Ciò premesso, non mi stupisco per tante stravaganze, per tanti
atteggiamenti che riusciamo a malapena a capire e sopportare
pazientemente ogni giorno poiché il Mondo è fatto di persone con il
cervello diverso, irripetibile. (Di Ezio Maifrè)
Il nostro cervello è composto da circa cento miliardi di
neuroni e mi pare ragionevole pensare che ogni cervello sia stato
“programmato “ in modo diverso secondo il proprio vissuto, le esperienze
acquisite e memorizzate nei neuroni. Tutto sommato si può definire il
cervello il nostro “software “ che elabora istante per istante il nostro
modo di pensare e di agire. A volte penso che sia un miracolo della natura che due persone vadano d’accordo e stiano insieme per una intera vita, figuriamoci quando le persone sono migliaia o milioni.
Veniamo al dunque. Sarà capitato anche a voi, la sera, di sbuffare sentendo e vedendo alla televisione le infinite miserie, fatti colmi di sventura, di manovre finanziarie fasulle, parlare di Imu, di Iva, di tasse, di posti di lavoro andati perduti, di cassa integrazione, di crolli in Borsa. In fatto di “ escort”, di connubio tra potere e sesso non mi dilungo oltre per misericordia.
Avrete sentito ogni sera notizie di guerre, di convegni , di omicidi, di funerali di stato.
Alla televisione avrete certamente visto ospiti politici eleganti, freschi e rilassati, con denti, labbra, naso, seno, capelli trapiantati e sempre con la stessa maschera sorridente sul volto parlare il “politichese”, cioè dire tutto senza promettere nulla.
Tranquilli, la conclusione è certa: sarà sempre il debole, il povero che pagherà il conto finale anche per il potente e il ricco.
Forse qualche notizia buona la sentirete o la leggerete sui giornali, ma quelle vengono messe in sordina perché non fanno notizia.
Sarà capitato anche a voi d’afferrare di botto il telecomando della vostra televisione e con un clic deciso spegnarla con un gesto poco delicato. Avrete forse pensato: “ Ora basta!!! Ne ho piene le scatole, non ne posso più di questa solfa ogni giorno, ogni sera” .
In questi casi, dopo aver spento il televisore, è meglio uscire in cerca d’una boccata d’aria fresca.
Questo modo d’agire può essere considerato una sorta di “legittima difesa“ da un Mondo, a mio parere, ormai poco condivisibile per scelte e modo di agire e vivere.
Capisco bene e comprendo la disaffezione alla politica della gente comune in questi ultimi tempi. Personalmente, in questi casi, preferisco scaricarmi da questa valanga di notizie, di promesse fasulle dove i risultati si vedono semmai con il lanternino, uscendo la notte quando il bailamme nelle strade si quieta e la notte permette lo sguardo della volta stellata.
Cerco la quiete osservando il firmamento, dove il debole tremolio della luce stellare si confonde con la luce diafana della luna che illumina dove metto i piedi. Tutto questo mi dà un senso di quiete, di serenità. Da questa pace notturna, il mio software elabora le endorfine che mi permettono di ricaricarmi, di credere ancora in qualche cosa e di sperare in un Mondo meno caotico e irrequieto.
In questi momenti penso che la nostra vera ricchezza sia quella interiore e il mio pensiero che svolazza nel mio spazio solitario, nel “giardino segreto della mia anima “.
Mentre guardo il cielo e la lunga striscia punteggiata di tremolanti luci della Via Lattea penso: “Signore, perché le tue creature non hanno pace? Ci hai insegnato l’umiltà, la bontà , la povertà, ma quaggiù l’umiltà nei potenti si è trasformata in superbia; la bontà in cattiveria; la povertà in ricchezza. Non ti abbiamo ascoltato”.
I politici, le potenze economiche mirano, in ogni modo, alla crescita del “prodotto interno lordo“, come se il mondo forse un pallone da gonfiare, da sfruttare, fino a farlo scoppiare.
“Signore, hai creato una sola terra, un solo pianeta adatto alla nostra vita, tutto il resto intorno a noi è fuoco, gelo, deserto. Siamo soli, unici, irripetibili, allora perché ci permetti di distruggere ciò che hai creato per l’Uomo?
Il Mondo, tutta la natura di certo non morirebbero se l’uomo scomparisse dalla tua creazione, anzi forse ne trarrebbe vantaggio. Siamo “locuste “che stanno divorando il Mondo sull’altare della produttività e della ricchezza, ma un domani i nostri nipoti pagheremo cento ciò i loro avi pagavano uno”.
Cosa può fare l’umile e poco ascoltato cittadino del Mondo per evitare questo lento suicidio?
Io credo che ritirarsi “ nel nostro giardino segreto dell’anima “ serva a poco, forse a consolarci nei momenti di sconforto e per meditare la sventura che ci sovrasta. Per fermare “ il lento suicidio “ dell’Uomo occorre che ognuno di noi ritorni a capire l’essenzialità della vita semplice e solidale con gli altri.
Noi tutti sappiamo che la vita è una eterna lotta, una lotta continua. La stessa natura combatte per la sua sopravvivenza ogni giorno tra freddo e caldo, pioggia e aridità, carestie, vento, bufera. Così è anche per l’Uomo. Ma la nostra differenza dagli animali è quella d’avere un “ software “ che gli permette di ragionare, di collaborare, di aiutarci, di non ucciderci l’un l’altro.
Il nostro combattimento, giorno dopo giorno, deve essere quello di salvare la natura, tornare a vivere in modo più etico e morale, più semplice, più essenziale e meno affannoso, meno egoista , con più equità verso i poveri e gli sfortunati. Viviamo in un singolare e irripetibile Mondo adatto a noi, fatto per noi, in questa nostra Galassia, in questo Universo infinito.
Forse il modo giusto di vivere per l’uomo è quello di rispettare ogni cosa vivente e non vivente, poiché Dio, l’eterno sconosciuto che cerchiamo ogni giorno, si trova in esse, nella loro essenza e in ognuno di noi. Distruggendo, offendendo, degradando, le cose viventi e non viventi è come negare e distruggere l’ essenza stessa del Creatore. Tutto sommato dobbiamo riconquistare la religiosità dell’Uomo antico che è una norma sempre valida per noi e per la nostra Madre terra.
Ezio Maifrè
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