Risponderò alla lettera apparsa su Intorno a Tirano il 29
giugno, a firma dei Sigg. Luigi e Giannina, rivolgendomi direttamente a
loro perché a loro, prima ancor che all'opinione pubblica, ritengo sia
indirizzata la mia risposta. (Sindaco di Lovero Annamaria Saligari)
Carissimi Luigi e Giannina,rimango sempre sorpresa di come si possano preferire le pagine di un giornale ad un confronto diretto e costruttivo ma, riconoscendo in questo vostro scritto, l’urlo disperato di chi, dovutosi allontanare da casa 8 mesi fa, vorrebbe avere la gioia di potervi rientrare per ritrovare il calore della propria vita e dei propri ricordi, accolgo con grande comprensione questo sfogo e mi premuro a darvi sollecitamente, attraverso queste pagine, quelle risposte che avrei preferito darvi di persona, guardandovi negli occhi e ribadisco la mia totale disponibilità umana prima ancora che istituzionale ad aiutarvi per quanto possibile a trovare soluzione definitiva a questa annosa vicenda.
Premetto, con profondo rammarico che, nonostante la vostra giustificabile arrabbiatura e la provocazione lanciata dal giornale, non esiste atto amministrativo che, allo stato attuale, possa risolvere la questione che da mesi è oggetto di una causa tra privati e che il Comune stesso, puntualmente informato dal tuo legale sull’evolversi della situazione, è impotente, in attesa di una risoluzione alla quale confido si addivenga in tempi brevi.
Con la massima trasparenza che ha sempre contraddistinto la nostra azione amministrativa cercherò, con questo mio scritto, di fare chiarezza cominciando a sottolineare il ruolo del Comune nell’intera vicenda che pare non essere ancora ben chiaro.
Il Comune di Lovero, accogliendo appieno la segnalazione fatta da te Luigi nel 2009, ha iniziato un iter amministrativo preciso e puntuale, come evidenziato nel documento presentato al Consiglio comunale il 5 giugno 2013, e ha disposto nel tempo, una serie di incontri ai quali sei stato invitato sia in qualità di proprietario di una cantina che in qualità di confinante. Questo per ricordarti l’attenzione particolare e significativa che l’amministrazione comunale ha rivolto all’intera situazione fin dalle prime battute e di cui tu Luigi, un tempo non lontano, mi eri grato.
Di fatto, a suo tempo, il Comune di Lovero avrebbe potuto circoscrivere la propria azione al semplice dovere di tutela della pubblica incolumità emettendo, a carico dei diversi proprietari fra i quali anche tu, un’ordinanza volta a imporre la rimozione dello stato di pericolo con particolare riguardo al fronte prospicente sulla strada comunale S. Rocco, aprendo, in caso di inerzia dei soggetti interessati (tu stesso riconosci di avere più volte sollecitato i proprietari senza riuscire a sbloccare la situazione ), una fase assai incerta.
Al contrario, posso tranquillamente affermare che l’Amministrazione Comunale e io, in particolare, ci siamo spesi in ogni modo per andare oltre, ricercando una soluzione che, nel rispetto di tutti i lacci e laccioli giuridici e burocratici che disciplinano e condizionano l’azione amministrativa, risolvesse radicalmente il problema; tale soluzione è stata prima espressa attraverso un atto di indirizzo del Consiglio Comunale in data 29 novembre 2011 che deliberava l’intenzione dell’amministrazione ad acquisire il fabbricato, poi formalizzata con un “preliminare tra le parti” approvato dalla Giunta Comunale, sottoscritto dal Comune, dai privati attori della demolizione nonché da te e da un’altra persona in quanto, pur se non parte attiva nella demolizione, proprietari interessati.
Alla redazione di quel preliminare si è giunti grazie a un serio e scrupoloso lavoro da parte dell’Amministrazione Comunale volto alla predisposizione, nel pieno rispetto della procedura amministrativa, di tutti gli atti e adempimenti necessari a:
- Stabilire un corretto ed equo valore per l’immobile
- Ricercare una soluzione e una suddivisione che risultasse suscettibile di accettazione da parte dei proprietari di ciascun subalterno
- Individuare tra i proprietari le parti attive della demolizione, dalla quale tu e un altro proprietario delle cantine siete rimasti estranei.
A garanzia che venissero rispettate tutte le condizioni poste affinché l’amministrazione comunale potesse successivamente acquisire il sedime dell’edificio demolito senza il pericolo di avere intorno pareti instabili o non perfettamente consolidate, la stessa ha ritenuto di nominare, a propria cura e spese, un tecnico che redigesse, ottemperando ad una precisa disposizione di legge, un piano di sicurezza e che certificasse, ad opera ultimata, la sussistenza di quelle garanzie di stabilità che potessero giustificare l’acquisto del sedime, il pagamento ai proprietari cedenti e in particolare la fruizione con tranquillità e senza pericolo alcuno dell’area destinata a divenire un pubblico parcheggio.
Credo di poter affermare con tutta onestà e tranquillità che l’amministrazione comunale ha correttamente adempiuto all’obbligo di motivazione e di istruttoria e ha agito nel pieno rispetto dell’equo contemperamento di interessi.
Continuando nell’esposizione dell’accaduto, che voi peraltro conoscete bene, ma per completezza d’informazione nei confronti di tutti i lettori, nel mese di ottobre dello scorso anno iniziano i lavori di demolizione dell’edificio che si concludono in pochi giorni senza inconvenienti. Solo in una fase successiva, come da voi precisamente raccontato in quanto testimoni involontari, è avvenuto il crollo di una parete che ha, tra le altre cose, pregiudicato la sicurezza della vostra permanenza in casa come evidenziato nel verbale redatto dai Vigili del Fuoco durante il sopralluogo, che imponeva al Sindaco di emettere un’ordinanza immediata al fine di impedire ogni forma di accesso e uso dell’edificio fino all’avvenuta messa in sicurezza dello stesso. Non mi permetto di entrare nel merito dell’esecuzione dei lavori compiuti dai privati o delle responsabilità di quanto accaduto e lascio le opportune considerazioni alla magistratura che ha posto in essere le necessarie e opportune rilevazioni a partire dall’accertamento tecnico preventivo.
A seguito del crollo dunque, vista la gravità della situazione creatisi e l’impossibilità di poter tornare nella tua casa, Luigi, hai immediatamente e comprensibilmente ritenuto di tutelarti dando avvio ad un contenzioso per individuare eventuali responsabilità. Ricordo bene che, quando me ne parlasti, abbiamo condiviso insieme la preoccupazione che questa scelta, per quanto la ritenessi l’unica in grado di tutelarti completamente, non avrebbe portato ad una soluzione in tempi brevi.
E oggi, a distanza di 8 mesi da allora, si ha evidenza di quanto presagito e l’amministrazione stessa, nonostante il Comune sia totalmente estraneo alla causa in corso, deve attendere, insieme a voi, che la magistratura si pronunci prima di poter intraprendere qualsiasi tipo di azione che, sempre col pieno accordo delle parti, possa portare alla realizzazione di quanto dalla stessa ideato e programmato.
Infatti, è fondamentale ribadire che, il Comune può intervenire ad acquistare solo ed esclusivamente nel momento in cui il tecnico incaricato potrà certificare che siano rispettate completamente le condizioni previste nel Preliminare tra le parti, che potranno verificarsi solo a lavori ultimati.
Per quanto riguarda infine la dichiarazione resa al Consiglio comunale il 5 giugno circa l’impossibilità di acquisire immobili a titolo oneroso nel 2013, come previsto dal D.L. 98/2011 all’art. 12 comma 1 quater, sono lieta di potervi comunicare ufficialmente che è stata introdotta dalla Legge 6 giugno 2013 n. 64 l’articolo 10 bis che, nel definire l’ambito di applicazione del divieto di cui sopra, stabilisce che “non si applica alle procedure relative all’acquisto a titolo oneroso di immobili o terreni effettuate per pubblica utilità... e alle operazioni di acquisto programmate da delibere assunte prima del 31 dicembre 2012 dai competenti organi degli Enti locali e che individuano con esattezza i compendi immobiliari oggetto delle operazioni”.
È evidente che questo permette all’amministrazione comunale di poter mantenere fede agli impegni assunti.
Prima di concludere riporto la mia attenzione alla pesante situazione che state sopportando e a tal proposito desidero confidarvi il senso di disagio per l’impotenza ad agire che per questi lunghi mesi mi ha accompagnato e ancora mi accompagna. Desidero anche, oltre che rinnovarvi la mia personale e sincera solidarietà, assicurare a te Luigi e a te Giannina che io e l’amministrazione comunale tutta, saremo al vostro fianco nell’individuare insieme le migliori modalità per risolvere la situazione e farvi rientrare al più presto nella vostra casa, che non potranno però in alcun modo prescindere dal fatto che si trovi un accordo con gli altri proprietari oppure dall’attesa dell’epilogo della causa legale attualmente in corso.
Assolutamente disponibile a un confronto, concludo con l’auspicio che vogliate incontrarmi già i primi giorni di luglio per valutare insieme quali azioni intraprendere e rimango aperta ad accogliere qualsiasi suggerimento o consiglio possa venire, anche da altri, che possa essere di aiuto.
Annamaria Saligari
Sindaco pro tempore di Lovero
Sindaco pro tempore di Lovero
L'intervento
del primo cittadino di Lovero va certo nella direzione che, come
giornale, abbiamo auspicato. Lasciano comunque perplessi alcuni punti
che avevamo sollevato nel precedente articolo, e cioè i principi di
solidarietà e trasparenza che dovrebbero ispirare un'amministrazione
pubblica.
Considerando che una coppia
non può più abitare la propria casa, il compito di un amministrazione è
solo quello di adempiere agli aspetti burocratici o è anche quello di
fornire un supporto morale e/o assistenziale, assente da 8 mesi, prima
della pubblicazione della lettera di Luigi e Giannina? E' possibile che
la maggior parte dei cittadini di un piccolo paese come Lovero non siano
informati dall'amministrazione di questa grave situazione in modo da
poter attivarsi essi stessi per portare sollievo a due concittadini in
difficoltà?
Marco Travaglia
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