31 luglio 2013 - Sembrava procedere senza intoppi la
trattativa nazionale per il rinnovo del contratto di lavoro degli
autotrasportatori, valevole dal gennaio 2013 al dicembre 2015 e scaduto
lo scorso dicembre.
Era già stato concordato un anticipo a titolo di acconto
sugli arretrati di 35 euro da corrispondersi dal mese di gennaio,
quando, alla richiesta della parte sindacale di un aumento di 130 euro a
regime, la parte datoriale si è limitata ad offrire una cifra di 90
euro e l'annullamento degli arretrati. Ciò ha comportato l'immediata rottura delle trattative con conseguente proclamazione dello stato di agitazione che si concretizzerà inizialmente con la giornata di sciopero per il 5 agosto e, presumibilmente, con altre e più incisive azioni di lotta per il mese settembre.
Sono numerosi i lavoratori valtellinesi e valchiavennaschi (circa 700) interessati al rinnovo del contratto di lavoro, non solo per quel che riguarda l'aspetto economico ma anche per quello normativo che rappresenta, visionando la piattaforma sindacale, una parte importante del possibile accordo, soprattutto, per le questioni riguardanti la sicurezza sul lavoro, la qualificazione professionale e l'orario di lavoro.
Più volte, infatti, è stata sottolineata la situazione di disagio che spesso caratterizza il lavoro degli autotrasportatori riguardo ai turni di lavoro e alla condizione di precariato molte volte presente. Da non tralasciare poi l'assurda situazione che caratterizza la provincia di Sondrio (e che riguarda anche gli autotrasportatori provenienti da fuori provincia) data dall'assenza di piazzole di sosta e che non consente la sosta forzatamente (e giustamente!) imposta dalla legge dopo un certo numero di ore di guida. In tal caso, superate le ore di guida consentite, gli autotrasportatori devono necessariamente sostare, cercando, con evidente disagio, aree di parcheggio non propriamente destinate allo scopo con possibili problemi legati alla loro e all'altrui sicurezza.
CISL Sondrio
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