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giovedì 24 ottobre 2013

ANTICASTA: "LA RIVINCITA DEL BITTO STORICO A STRISCIA"

23 ottobre 2013 - La nuova rubrica di Striscia la notizia, curata da Davide Rampello, "Paesi e Paesaggi", ha dedicato una puntata al Bitto storic, a Gerola, al parco pastorale del Bitto storico, dei calecc' e della capra Orobica (un Parco di fatto senza mangerie e burocrazie).

Antonio Ricci ("padre" di Striscia la notizia") ha mandato in onda sabato sera 19 ottobre, con una coincidenza che ha dell'incredibile (i servizi registrati di Striscia vanno in onda sulla base di scelte estemporanee del regista) il servizio sul Bitto storico mentre su Teleunica passava la promozione della Mostra del Bitto istituzionale con passerelle di politici, tra una ricetta e l'altra. Solo che Teleunica è vista da 10 mila spettatori, Striscia da 7 milioni.
Ma il bello è che per la promozione del Bitto istituzionale il Multiconsorzio (con i soldi dei sudditi stritolati dalle tasse) spende un sacco di soldi mentre il Bitto storico va sulle televisioni nazionali ed estere senza sborsare un euro. In forza del suo valore culturale. E fa promozione alla Valtellina.
Striscia ha presentato per quello che è e per quello che vale: uno straordinario parco vivo, dove le tradizioni e le pratiche pastorali millenarie (sul serio) non sopravvivono ma son o orgogliosamente proiettate al futuro, mentre il modello dell'antiagricoltura della zootecnia industrializzata dei mangimi ogm e degli intrugli, delle mucche "macchine da latte" usa e getta fa acqua da tutte le parti. Lo sostengono continuando a rimediare agli errori e agli impatti sostenibili attaccando nuove soluzioni tecnologiche industriali per "mettere una pezza".
Come la centrale a biogas di Postalesio con liquami che viaggiano per mezza Valtellina per sostenere il sistema del latte fatto a mangimi che concentra i contributi pubblici nelle grosse stalle nelle latterie industriali favorendo abbandono di prati e pascoli.
Il Bitto storico non solo non ha mai avuto sostegno pubblico, ma è stato osteggiato e combattuto dalla istituzioni che appoggiano l'agricoltura, la zootecnia, il caseificio industriali (anche per motivi bassamente clientelari e di spartizione dei soldi pubblici). Unico caso al mondo in cui un prodotto che voleva rimanere fedele ad un metodo di produzione costante e tradizionale legato al territorio e alla storia è stato multato per "lesa Dop".
La forza del Bitto storico sta nella gente comune, che ne ha piene le scatole di
istituzioni al servizio delle caste. Per questo siamo fiduciosi nel futuro.
Il Consorzio per la salvaguardia del Bitto storico

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