1 ottobre 2013 - "La politica trovi il modo per proseguire
nell’azione di governo e
affrontare con decisione i gravi problemi dell’economia. Le imprese
hanno bisogno di risposte: questo è il momento della responsabilità, chi
vuole bene all’Italia deve dimostrarlo con i fatti".
L’appello di Cristina Galbusera, Presidente di Confindustria Sondrio, giunge in un momento critico per la vita del Paese, con il Governo entrato in crisi proprio adesso che bisogna predisporre e discutere il decreto più importante dell’anno, la legge di stabilità, quella che dovrebbe creare le premesse per il rilancio dell’economia nazionale. Un provvedimento che le forze produttive e sociali attendono con ansia, dopo anni di purgatorio in cui l’Italia tutta – imprese e lavoratori - è stata sottoposta ad una cura da cavallo per rientrare nei parametri europei, con un’overdose di nuove tasse (l’ultima proprio ieri con l’aumento dell’IVA al 22%) che ci ha fatti ripiombare in recessione.
Una legge che proprio l’Europa esaminerà con grande attenzione, pronta a ricacciare il bel Paese nel club dei sorvegliati speciali dal quale siamo usciti solo pochi mesi fa con la chiusura della procedura di infrazione per deficit eccessivo. Un decreto al quale gli operatori internazionali guarderanno con molta cautela, disorientati da una crisi di governo che si è aperta nei palazzi romani proprio mentre il Presidente del Consiglio, dall’altra parte dell’oceano, prometteva stabilità agli investitori di Wall Street.
“Ho parlato con il Presidente Squinzi e con vari altri colleghi in giro per l’Italia. Dobbiamo fare fronte comune per dire alla politica che il Paese reale, quello che lavora e produce, non vuole più saperne di questi balletti. Se siamo un grande Paese, dobbiamo dimostrarlo con i fatti; in caso contrario i mercati non ci faranno più credito” – prosegue Galbusera.
Le difficoltà del momento attuale sono note: la produzione industriale è crollata del 25% rispetto al picco della primavera 2008; la disoccupazione è salita oltre il 12%, con più di 3 milioni di disoccupati, e quella giovanile ha sfondato il muro del 40%; il mercato del credito rimane poco fluido e le aziende faticano a trovare le risorse per gli investimenti. Lo scenario economico internazionale è lievemente migliorato, ma per l’Italia si annuncia una ripresina da prefisso telefonico, nulla di più. Una nuova ondata di instabilità politica aggraverebbe ulteriormente una situazione già difficile: Confindustria stima che in tal caso il PIL 2014 passerebbe da +0,7% a -0,3%.
“Sono molto preoccupata, non vorrei che questa crisi economica degenerasse in conflitto sociale. Purtroppo le premesse ci sono tutte, perché la politica sta giocando a dadi con il destino del Paese. Il Governo in carica è l’unico possibile in questo momento, deve andare avanti e fare le cose che servono: accelerare i pagamenti dei debiti della Pubblica Amministrazione e varare la legge di stabilità con una forte riduzione del cuneo fiscale e contributivo. Chiediamo a tutti un atto di responsabilità, è in gioco il nostro futuro” – conclude Galbusera.
Nessun commento:
Posta un commento