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venerdì 1 novembre 2013

L'ARTE PREISTORICA DELLA VALTELLINA

31 ottobre 2013 - Parte oggi ufficialmente la nuova rubrica, a cadenza settimanale, di Alessandro Cantoni, studente tiranese di 16 anni, intitolata "Società e Cultura".

Malgrado i ritrovamenti preistorici in Valtellina non siano particolarmente numerosi, la nostra valle fu interessata dalla conquista e dall'occupazione di varie popolazioni; basta pensare ai Celti, oppure, anche uscendo dall'ambito puramente preistorico ai romani, ai Grigioni, ma anche ai Francesi.
Parlando di ritrovamenti preistorici in Valtellina, non possiamo non citare le incisioni rupestri rinvenute nel comune di Grosio, sulla Rupe magna. Questo tipo di incisione prende il nome di graffiti, che consiste nell'incisione di animali, esseri umani... sulla roccia, spesso colorati, con degli elementi di origine naturale. E' però inutile parlare di preistoria senza avere un'idea di che cosa essa sia.
In particolare, cercherò di analizzarla da un punto di vista prettamente artistico, facendo inevitabilmente dei riferimenti alla storia. In primo luogo, se vogliamo avere un'idea di che cosa sia la preistoria senza l'uso di date, potremmo dire che è il periodo che debutta con la comparsa dell'uomo sulla terra e culmina con la nascita della scrittura (Sumeri) e dei primi edifici collettivi, come i templi. Ma partiamo dall'analisi della Rupe Magna.
La sua superficie lineare, collocata vicino al castello S. Faustino e Visconti Venosta, nel parco delle Incisioni Rupestri di Grosio, rappresenta soprattutto degli esseri umani molto stilizzati e i cui tratti fisici sono appena accennati: la testa non è altro che un piccolo solco nella roccia, effettuato da un apposito strumento, mentre le braccia ed il corpo sono rappresentati da una lunga linea verticale. Oltre a delle figure antropomorfe, sulla Rupe Magna compaiono degli strumenti come il rastrello. Ciò significa che nell'epoca in cui furono effettuate queste incisioni rupestri vi era già una consapevolezza delle tecniche agricole e gli uomini primitivi erano già in grado di coltivare ed allevare gli animali. Come dicevo precedentemente, la preistoria è suddivisa in quattro fasi: il paleolitico, il mesolitico (età di mezzo), il neolitico e l'eneolitico.
Che ci interessano sono soprattutto il paleolitico ed il neolitico.
Durante il paleolitico nacque la prima forma di arte figurativa ed arte ornamentale. In particolare vengono realizzate delle incisioni e raffigurazioni rappresentanti animali come i buoi, i cavalli, i mammut, le capre, su roccia, ma anche su utensili, manifestando così un assoluto desiderio di caccia. Si trattava, dunque, di un'arte che aveva uno scopo di tipo comunicativo. Sempre nel paleolitico si diffuse l'uso delle amigdale, pietre scheggiate su ambedue i lati ed appuntite.
Il Neoliticoetà a cui risalgono le incisioni rupestri rinvenute sulla Rupe Magna di Grosio, è caratterizzato da due importanti evoluzioni artistiche: si diffonde la tecnica della realizzazione di vasi e altri tipi di oggetti, ricavati con l'argilla, su cui vengono applicati dei temi rappresentanti animali, linee intrecciate e parallele; vengono concepite delle statuette raffiguranti figure femminili di dimensioni ridotte (14 cm. circa), esaltando la fertilità e rendendo onore alla dea madre. Essendo queste piccole sculture molto statiche, si comprende che sono figure femminili soprattutto grazie ai glutei e al seno, messi maggiormente in evidenza.
Alessandro Cantoni

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