IL 5 FEBBRAIO SCIOPERO DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE

23 dicembre 2013 - Le associazioni sindacali di categoria hanno proclamato un nuovo sciopero del trasporto pubblico locale per il 5 febbraio 2014, questa volta per l'intera giornata (seppur con il rispetto delle fasce orarie).

Nulla si muove sul fronte del contratto di lavoro per le lavoratrici e per i lavoratori del Trasporto Pubblico Locale, neppure dopo l'ultimo sciopero di 4 ore del 16 dicembre. Gli “autoferrotranvieri” non possono attendere oltre i 6 anni già trascorsi senza aumenti contrattuali: sono stufi dell'immobilismo delle associazioni datoriali e dell'inerzia del Governo, che è stato chiamato in causa nella partita del rinnovo contrattuale. Per questo le associazioni sindacali di categoria hanno proclamato un nuovo sciopero per il 5 febbraio 2014, questa volta per l'intera giornata (seppur con il rispetto delle fasce orarie).

La vicenda contrattuale dei dipendenti del trasporto pubblico ha del paradossale, infatti, nonostante si ritenga in questo periodo sussistere un'esigenza sempre maggiore di trasporto pubblico, implementata anche dalla crisi che spinge le persone ad un maggiore utilizzo del mezzo pubblico a scapito dell'auto propria, assistiamo ad una incapacità di rilanciare il trasporto pubblico delle persone in un settore che mai come ora avrebbe una valenza strategica dal punto di vista economico, sociale e anche ambientale.

In questo frangente c'è bisogno dell'intervento del Governo, che sappia non solo attribuire le risorse economiche, ma che sappia anche porsi in cabina di regia per il rilancio complessivo del trasporto pubblico locale, assieme alla Conferenza delle Regioni perché sono soprattutto le Regioni che hanno competenza e ruolo per la definizione degli assetti per il presente e per il futuro del trasporto pubblico locale.

Al proposito, si pensi alla Regione Lombardia e al sistema che essa si è data nel 2012 con la legge regionale n.6, mediante la suddivisione del territorio regionale in “Agenzie”, attribuendo ad Agenzie territoriali, appositamente create, il compito di programmare e organizzare il trasporto pubblico locale in un'ottica di razionalizzazione.
Per quel che riguarda il nostro territorio, vediamo che esso è accorpato in un'unica Agenzia assieme a Como, Lecco e Varese e nei prossimi mesi non mancheranno le discussioni sull'organizzazione del trasporto pubblico in Provincia, con un pericolo incombente rappresentato dal fatto che le nostre esigenze potranno non essere adeguatamente ascoltate in una condizione di “Agenzia vasta” che accorpa cioè quattro territori provinciali e che rischia di tralasciare particolari esigenze sociali, collegate al trasporto pubblico e proprie della nostra provincia, nel nome di una razionalizzazione mirata la mero contenimento dei costi.

Infatti, non è escluso che la provincia di Sondrio manifesti a breve il bisogno di implementare il servizio di trasporto pubblico, oggi impostato per lo più sul trasporto degli studenti, in un'ottica di allargamento ad altre fasce sociali, quali i lavoratori pendolari che si muovono all'interno della provincia che, anche a causa della riduzione dei consumi, trovino utile servirsi dei mezzi pubblici di trasporto al posto del mezzo privato. A tal proposito, l'essere “ingessati” in una condizione di “Agenzia vasta”, che presumibilmente vedrà più tagli delle corse che implementazioni delle stesse, non permetterà un rilancio del trasporto pubblico locale bensì una riduzione dello stesso con mancate o insufficienti risposte ai cittadini possibili fruitori del servizio.

Auspichiamo, dunque, che la mobilitazione in corso, che vede nello sciopero del 5 febbraio una tappa importante, possa indirizzare tutte le parti in causa verso atteggiamenti responsabili che sappiano dare risposte positive ai lavoratori e, al contempo, rilanciare in termini quantitativi e qualitativi il sistema del trasporto pubblico delle persone in ambito nazionale ma anche con una particolare attenzione alla nostra provincia.

Michele Fedele
Referente Trasporti CISL Sondrio