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sabato 25 gennaio 2014

APERTURA DELLA CAUSA DI BEATIFICAZIONE DEL MISSIONARIO SALESIANO TIRANESE DON CARLO BRAGA

Giovedì prossimo, 30 gennaio 2014, nella cattedrale metropolitana di San Fernando di Pampanga nelle Filippine, l’Arcivescovo Aniceto Paciano presiederà la solenne celebrazione eucaristica al termine della quale si terrà l’apertura ufficiale dell’inchiesta diocesana della causa di beatificazione del Servo di Dio don Carlo Braga, missionario salesiano tiranese.
APERTURA DELLA CAUSA DI BEATIFICAZIONE DEL MISSIONARIO SALESIANO TIRANESE DON CARLO BRAGA
Sarà presente anche il Card. Giuseppe Zen che fu allievo di don Braga e che nel 2011 fu ospite a Tirano. Anche il nostro concittadino mons. Luciano Capelli, missionario salesiano nelle Filippine ed ora Vescovo nelle Isole Salomon, da studente conobbe don Braga e fu proprio lui a fargli presente l’opportunità di farsi missionario.
Nel giorno stesso dell’apertura ufficiale della causa nelle Filippine, nelle celebrazioni che si terranno a Tirano nella parrocchia di San Martino dove don Braga fu battezzato e nella basilica della patrona della Valtellina, i fedeli verranno informati dell’importante evento religioso che riguarda Tirano e la Provincia di Sondrio e invitati a pregare per la beatificazione del Servo di Dio che ebbe come primissimi luoghi di formazione la casa tiranese delle Figlie di Maria Ausiliatrice diretta da suor Giuditta Torelli e l’Istituto Salesiano di Sondrio.

Breve biografia del Servo di Dio, don Carlo Braga Missionario salesiano (Tirano (Sondrio) 23 maggio 1889 – + Bacolor - Pampanga (Filippine) 3 gennaio 1971

Don Carlo Braga nacque a Tirano il 23 maggio 1889, dove visse la sua infanzia e la prima adolescenza. Perse i suoi cari mentre era ancora nel fiore della vita. In questi frangenti don Braga ebbe come provvidenziali sostituti i Salesiani. Anzitutto a Tirano le Figlie di Maria Ausiliatrice che lo seguirono dall’asilo alle elementari. Più tardi furono i Salesiani di Don Bosco che lo accolsero nel loro collegio di S. Rocco in Sondrio. Toccò a lui di essere scelto quale piccolo segretario del Rettor Maggiore in visita alla casa di Sondrio. Al termine di questa indimenticabile esperienza il Beato Michele Rua gli disse: - “Noi saremo sempre amici” (27 giugno 1904)”.

Iniziò così il suo percorso nella famiglia salesiana. Nel 1904, fu inviato al noviziato della Ispettoria Centrale (Foglizzo, agosto 1904). Finalmente fece la sua professione (30 luglio 1906), quindi la sua prima esperienza come salesiano (1908-1911) a Trino Vercellese, durante la quale fece la professione perpetua (1909) e frequentò gli studi presso l’Università (1911); mentre studiava teologia (1911- 1914) si occupò anche dell’Oratorio di San Luigi (1912) dove il superiore della Comunità era il Venerabile Vincenzo Cimatti. L’11 aprile 1914 fu ordinato sacerdote non senza alcuni ritardi. Quasi un anno dopo l’ordinazione (maggio 1915) don Carlo fu arruolato nell'esercito italiano. Questo gli fece sperimentare i rigori della guerra fino all’aprile 1919. Colpito da una grave malattia, decise che se fosse stato guarito sarebbe andato in missione.
Il 29 novembre del 1918 partecipò alla seconda spedizione missionaria in Cina. Ricevette il crocifisso missionario (aprile 1919) dal Rettor Maggiore, don Paolo Albera a Valdocco. Giunse in Cina il 29 settembre 1919. Don Carlo Braga divise in due fasi la sua vita missionaria, trascorsa accanto al vescovo e martire salesiano Luigi Versiglia: la prima, dal 1919-1924, quando fu assegnato come superiore dell’orfanotrofio “San Giuseppe” di Ho Sai; la seconda, dal 1925-1929, quando fu rettore del “Don Bosco College “di Shiu Chow. Nel 1930, fu nominato ispettore. Per ventidue anni (1930-1952), don Braga guidò i “Salesiani cinesi” in un difficile percorso. Come missionario in Cina si trovò nel bel mezzo della guerra civile tra comunisti e repubblicani (1927-1937 c.a), dovette assistere alla distruzione di tante opere faticosamente erette dai Salesiani e all'abbandono del paese durante il conflitto sino-giapponese (1937 al 1945). Ciononostante, malgrado la difficoltà di esercitare il suo mandato nella regione settentrionale della Cina, nel 1941 aprì cinque nuove case, di cui due in Indocina, poi occupata dai giapponesi. Seguì un momento di relativa tranquillità (1945-1949), ma che in realtà fu il preludio alla confisca di tutte le opere salesiane in Mainland da parte del governo comunista, alla prigionia dei salesiani cinesi e dei confratelli che non erano riusciti a rifugiarsi nelle vicine isole di Hong Kong, Macao e Taiwan. Per tutti questi anni don Braga ebbe la responsabilità di fare il possibile per mantenere la presenza salesiana in Cina, contenendo il piú possibile le distruzioni e la dispersione dei confratelli causate dalla crisi cinese (molti salesiani furono infatti arrestati e internati in campi di concentramento).

Tra il 1952 e 1953 a don Carlo fu concessa una pausa, dopo il lungo mandato come superiore della Cina, quando fu inviato nelle Filippine come direttore della scuola tecnica salesiana Victorias, Negros, Occidental, fondata due anni prima. Nel 1955 venne nominato delegato dell’Ispettore della Cina, dal quale i salesiani delle Filippine dipendevano. Tre anni più tardi (1958), ebbe la nomina a “visitatore” delle Filippine, quando queste furono separate dall’ispettoria cinese. Nel 1963 don Braga fu sollevato dall’ufficio di superiore che aveva esercitato per quasi trentatrè anni (1930-1963) e assegnato come confessore e direttore spirituale dei salesiani e degli aspiranti alla vita salesiana. Le Filippine si presentarono a don Braga come un paese con scarse vocazioni e un forte interesse al progresso economico. Per questo considerò un successo l’incremento delle vocazioni e la creazione di scuole tecniche.
Durante i 65 anni della sua professione religiosa come salesiano e 57 anni come prete, don Braga è stato direttore per 14 anni, ispettore per 23 anni e “visitatore” per 5 anni. Morì nel primo mattino del 3 gennaio 1971, solennità dell’Epifania del Signore, nel collegio Don Bosco di San Fernando, Pampanga.

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